5000 spettatori per un triangolare, 11mila tifosi in coppa Italia in pieno periodo vacanziero, almeno 22mila persone domenica sera per una partita teoricamente senza storia a cospetto di una autorevole candidata alla vittoria dello scudetto. Bastano questi numeri per capire quanto Salerno abbia fame di calcio al netto di una evidente e comprensibile delusione per il mercato sin qui condotto dalla società. Diciamoci la verità: se, a fine maggio, c'avessero detto che, a cospetto di Dybala e Pellegrini, avremmo trovato Kechrida e Cavion non c'avremmo mai creduto. Rispetto assoluto per questi calciatori, intendiamoci, ma nessuno si aspettava che una società economicamente così forte disattendesse tante promesse. La buona fede non è in discussione: se Iervolino e altri dirigenti si sono espressi in un certo modo nelle varie interviste pregresse, c'era evidentemente la volontà di aggiornare la tifoseria e di far capire che bisognava fidarsi. Nemmeno loro si sarebbero aspettati una pioggia di rifiuti che ha spinto l'inesperto ds De Sanctis a dover sondare il mercato estero con la speranza di trovare terreno fertile. I motivi di questo colpevole ritardo sono stati evidenziati con frequenza: il passaggio da un dirigente di fama internazionale ad un giovane alle prime armi (pur nel calcio da una vita), le ambizioni differenti di giocatori con un certo palmares, la lotta di Iervolino ai procuratori e, in qualche caso, anche il budget messo a disposizione. Di fatto, domenica sera, occorrerà più di un miracolo per frenare la corazzata di Mourinho,in un Arechi come detto stellare che proverà a colmare l'enorme gap tecnico a suon di cori e frasi di incitamento.

In queste ore, tuttavia, vi abbiamo raccontato in anteprima della possibile svolta per il mercato della Salernitana. Notizie di cui vi abbiamo parlato in esclusiva nella mattinata di ieri, poi confermate da autorevoli testate nazionali. E copiate da alcune locali, ma su questo meglio stendere un velo pietoso. Ed è bastato accostare alla Salernitana nomi di un certo spessore per svegliare la piazza dall'apparente torpore, per ricreare attenzione massima nei confronti della Bersagliera, per far aumentare sensibilmente il numero di abbonamenti venduti. In fondo ai supporters granata basta poco per incendiarsi, per trasmettere un entusiasmo che può fare la differenza come accaduto nella fase finale della passata stagione. Non perchè il pubblico voglia il "nome" o leghi la presenza sugli spalti al colpo di mercato, ci mancherebbe, ma perchè il popolo salernitano si identifica in questa nuova società ed ha la convinzione si possa aprire un ciclo inimmaginabile, mai visto negli anni precedenti. Toccherà a Iervolino, che pure ha subito qualche critica in questi giorni, trasformare le parole in fatti con un sacrificio economico diventato inevitabile. Candreva, Maggiore e Dia sarebbe un terzetto veramente di spessore, tale da rendere la Salernitana altamente competitiva per l'obiettivo salvezza. I dirigenti parlano di accordi raggiunti e affare fatto, ma la storia recente insegna che si potrà brindare solo al momento della firma. Sfumassero anche loro, malauguratamente, allora il problema inizierebbe ad essere serio. Viceversa potremmo dire che la scelta del patron di scendere in campo in prima persona sarà stata determinante. Non per delegittimare De Sanctis, ci mancherebbe, ma perchè in fondo allargare i cordoni della borsa e mettere mano alla tasca è sempre la strategia di mercato più efficace. O pensate davvero che a Monza vadano per il blasone?

Sezione: Editoriale / Data: Gio 11 agosto 2022 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print