Ricordate la provvida sventura di manzoniana memoria? Non vogliamo sempre guardare dietro o rivangare il passato, nè accanirci contro professionisti che comunque hanno lavorato per la Salernitana contribuendo al miracolo della passata stagione. Ma quell'errore di Piatek a Verona, per quanto tuttora pesante in ottica classifica, ha rappresentato paradossalmente una svolta in positivo per i granata dal momento che un 1-1 avrebbe, sì, tenuto a distanza gli scaligeri ma certo non sarebbe stato accompagnato dall'esonero di Nicola. I numeri attuali lasciano capire che il problema fosse il manico e che la proprietà ha fatto bene a blindare De Sanctis, oggetto di critiche ingenerose da parte della piazza pur avendo allestito una buona rosa alla sua prima esperienza in veste di direttore sportivo. Con Sousa gli stessi giocatori hanno ottenuto otto risultati utili di fila entrando nella storia della Salernitana: doppio 3-0 su Monza e Sassuolo (avversarie che hanno giganteggiato con le grandi ridimensionandosi all'Arechi), pari con Inter e Milan in rimonta, grande prestazione col Bologna, risultati positivi in trasferta a Genova e La Spezia e anche l'1-1 col Torino, alla luce del blitz dei piemontesi all'Olimpico, assume un altro sapore. L'unico ostacolo sulla strada della matematica salvezza in largo anticipo è il calendario. Il più difficile, visto che la Salernitana affronterà Napoli, Fiorentina, Atalanta, Roma e Udinese, con la sola parentesi di Empoli (contro una squadra pienamente in lotta per non retrocedere e tutt'altro che tranquilla) e con l'ultima a Cremona.

Certo, avere sotto Spezia, Lecce, Empoli oltre che il Verona aiuta e induce a essere ottimisti, siamo certi che basteranno 5 punti per garantirsi la terza, storica partecipazione al campionato di serie A. Magari ripartendo dall'attuale guida tecnica e riconfermando quest'ossatura. Per colmare il gap tecnico con le big sarà necessario il fattore pubblico. Oggi lo stadio ha fatto la differenza e ha ragione Dionisi quando afferma che la Salernitana "pare giochi con ben più di undici calciatori". Sousa ha tirato le orecchie a chi si dilettava negli olè per la melina finale, ma riteniamo che dopo il 5-0 dell'andata e l'errore di Consigli a Verona fosse assolutamente comprensibile lasciarsi andare anche a qualche sano sfottò. Per cui nessun errore nè processo per la goliardia di un pubblico che, al contrario, va solo ringraziato per aver dato un grosso contributo. Ora si va a Napoli, con i campioni d'Italia conclamati e senza l'apporto del dodicesimo uomo per queste tristi restrizioni che non hanno fatto piacere nemmeno ai tifosi azzurri. Sulla carta non c'è storia, come non c'era a San Siro, all'Olimpico, allo Stadium, in casa con l'Inter. Sarebbe un bello spot per il calcio campano se entrambe le squadre riuscissero a muovere la classifica sabato prossimo. Nessun regalo o gentile concessione, intendiamoci, ma un segno X non sarebbe un dramma nè per Napoli, nè per Salernitana.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 23 aprile 2023 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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