Sconfitta da archiviare (subito) con la consapevolezza, però, che le gare che si affrontano con squadre come il Lecce vanno interpretate certamente in modo diverso. Si perchè la serata no della squadra granata va inquadrata, proprio, in un contesto lontano anni luce da come si è svolta la gara contro i salentini. Non si possono affrontare avversari "tosti" come lo sono quelli della squadra leccese con la supponenza, magari, di pensare che alla fine tutto vada per il verso giusto. Forse il pareggio di Torino contro la Juventus aveva in un certo qual modo anche autorizzato un po' tutti, pubblico compreso, a credere che il Lecce fosse un avversario facile da affrontare in una serata che con la vittoria potevi anche raggiungere, almeno per una notte, i bianconeri in classifica.
Il campo ha dimostrato il contrario anche se la tanto auspicata consacrazione, poi avvenuta, di Pasquale Mazzocchi con la sua prima convocazione in nazionale è stato un fiore all'occhiello per la Salernitana (mai un calciatore granata in attività aveva vestito l'azzurro) poteva far sperare che le cose potessero andare in modo diverso. Purtroppo il Lecce è stato abile a sfruttare i tanti spazi che i suoi calciatori hanno avuto a disposizione, non si è mai disunito ed anche dopo il gol del pareggio della Salernitana (un'autorete del salentino Gonzalez) ha creduto nella conquista, poi arrivata con lo splendido gol di Strefezza, dell'intera posta in palio.
Qualcosa in panchina il tecnico Nicola l'ha sbagliata. Per carità nessun processo che non avrebbe senso visto che siamo solo alla settima giornata di campionato e la Salernitana non aveva mai conquistato sette punti in altrettante gare. Però va rimarcato che soprattutto a centrocampo c'è poco filtro, non ci sono inserimenti che possono cambiare l'andamento della partita ed in attacco sia Dia che Piatek sono apparsi pesci fuor d'acqua senza essere supportati dai compagni. Insomma anche il cambio di modulo ad inizio ripresa (si era già sotto di un gol) non ha cambiato l'andamento della gara. Ed il tifo incessante, ammirevole degli oltre diciannovemila presenti allo stadio Arechi non ha cambiato l'andamento di una gara che si è trascinata avanti tra mille difficoltà. Eppure la voglia di vincere la seconda gara interna stagionale c'era tutta. E' mancato quel quid decisivo che ha fatto anche arrabbiare, alla fine, il presidente Danilo Iervolino che non si aspettava questo tonfo tra le mura amiche.
Ora c'è lo stop per le nazionali. Rinnoviamo a Mazzocchi gli auguri della sua meritata convocazione e aspettiamo il prossimo 2 ottobre quando il campionato riprenderà con la trasferta a Sassuolo, per iniziare bene un mese decisivo con otto gare prima dello stop forzato per la disputa in Qatar dei campionati del mondo.
Siamo anche certi che il tecnico Nicola, con il recupero degli infortunati, prima di tutto quel Bohinen che manca tanto nel punto nevralgico del campo, potrà disporre, finalmente, di una squadra tosta e solida che non ripeterà gli errori emersi contro il Lecce che per la prima volta nella storia, giocando in serie A contro la Salernitana, ha violato l'Arechi.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 18 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Enzo Sica
vedi letture
Print