Quando vai via da Empoli con un punto e non sei soddisfatto il bicchiere va visto mezzo pieno. Sarà pur vero che i ragazzi di Muzzi stanno vivendo una crisi senza precedenti, molto simile a quella della Salernitana dello scorso anno, ma al Castellani non è mai semplice per nessuno e la chance fallita da Djuric grida vendetta. Per un tempo, però, abbiamo visto sprazzi di gioco di buon livello, non a caso da quando Dziczek ha trovato la titolarità. Sarà pur vero che il polacco ha commesso due errori che potevano essere fatali, ma deve abituarsi all'aggressività del calcio italiano e nulla cancella una prestazione autorevole, condita da tanti passaggi intelligenti e da una visione di gioco che esalta le mezz'ali e soprattutto gli esterni. L'erba del vicino è notoriamente sempre più verde, ma questa Salernitana lì nel mezzo ha tanta qualità. E c'è ancora un potenziale top player come Firenze in naftalina. Sia chiaro: nessuna esaltazione. L'ingenuità sul gol del'1-1 è clamorosa e ha rivitalizzato un avversario sportivamente parlando "morto" e che faticava a fare due passaggi di fila. Andare ad Empoli, però, con due esterni offensivi, tre centrocampisti di costruzione e due punte è segnale di forza e coraggio, premiato dal quasi gol segnato al 95'.

Peccato che a Salerno continui ad esserci un clima distruttivo. Onore ai 300 di oggi che hanno macinato chilometri a ridosso del Natale, ma fa davvero male non ascoltare i classici cori di incitamento, ancor di più se il "Lotito vattene" viene intonato dopo il gol di Lombardi che chiedeva a gran voce una sorta di tregua. Nulla di tutto questo, ma ci chiediamo cosa dovrebbero dire ad Empoli laddove una corazzata costruita con i milioni del paracadute ha vinto una partita in tre mesi subendo sempre gol. Ci vorrebbe maggiore equilibrio, dote che è mancata sempre ad una piazza giustamente scottata dalla vergognosa stagione scorsa, ma che almeno nei 90 minuti dovrebbe costituire il dodicesimo uomo in campo. La società, dal canto suo, la promessa l'ha fatta e deve mantenerla. A gennaio capiremo per davvero le intenzioni di Lotito e Mezzaroma. Meno Minala e Casasola, più Moncini, tanto per rendere l'idea. Non serve la luna per sognare qualcosa in più del solito anonimato, basta un difensore di spessore e un centravanti da doppia cifra. In quel caso ci possiamo divertire. Viceversa il partito del "galleggiamento" inizierebbe ad avere le sue ragioni. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 21 dicembre 2019 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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