Un esame di maturità superato, un banco di prova fondamentale per tastare con mano i progressi fatti con Paulo Sousa al timone. Diciamo la verità: già a fine primo tempo avevamo commentato tutti con soddisfazione la prova della Salernitana che, a cospetto dei campioni d'Italia freschi di impresa sul campo del Tottenham, era riuscita a creare due nitide occasioni da gol pressando a tutto campo e ritrovandosi sotto soltanto per un calcio piazzato lasciato battere a tempo scaduto dal pessimo La Penna. Alla fine, però, la caparbietà della squadra e il coraggio dell'allenatore hanno premiato i granata che, con Dia, hanno acciuffato il pareggio rischiando addirittura di vincerla nel finale con Piatek. Dopo aver perso prima di scendere in campo nelle settimane precedenti, quando qualcuno continuava a parlare di progressi e soddisfazione, ora ammiriamo una Salernitana che chiude a Milano con tre punte e due esterni offensivi, capace di ribattere colpo su colpo e di mettere in vetrina giocatori che sono letteralmente rinati. Kastanos, gol mancato a parte, è rivitalizzato, Pirola sembra un muro invalicabile, Bradaric macina chilometri sulla fascia e il Sambia attuale non è inferiore a Mazzocchi. Lo stesso Lovato entra in campo con più sicurezza e Daniliuc ha ridotto le sbavature al lumicino.

Fa bene Sousa, da abile comunicatore, a riconoscere meriti anche ai tifosi. Vedere oltre 2000 persone nel muro umano a tinte rossonere infonde coraggio, motivazioni ed energia, l'ex tecnico Perrone riteneva che paradossalmente la spinta del pubblico incide maggiormente in trasferta "perchè ti fa sentire a casa, può fare la differenza". Certo, ora col Bologna ci vorrà un Arechi che faccia...l'Arechi. Perchè alle due imprese contro Juventus e Lazio è seguita sempre una prova casalinga mediocre contro squadre ampiamente alla portata. Ci vorrà, dunque, una Salernitana super concentrata, pronta a lottare su tutti i palloni e desiderosa di archiviare il discorso salvezza con largo anticipo. Anche un pareggio, con una sosta a disposizione per lavorare e per preparare lo scontro diretto di La Spezia, non sarebbe un risultato da buttare a cospetto di un avversario che ha 10 punti in più e che recupererà tutti i suoi effettivi, Arnautovic e Orsolini compresi. E per colmare il gap tecnico ci vorrà l'urlo dell'Arechi e della curva Sud. Tra abbonati e paganti siamo vicini a quota 16500, un buon dato ma troppo basso per una piazza come Salerno che, nel rush finale della scorsa stagione, ne garantì 100mila in 4 partite. Chi all'epoca presenziava per aiutare a difendere la A, come può restare a casa ora che c'è in palio lo stesso obiettivo? E allora tutti insieme per accompagnare la Salernitana come solo Salerno sa fare, per rendere il colpaccio a Milano l'inizio di un grande sogno e non la parentesi fugace di gloria.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 17 marzo 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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