Bonazzoli, Botheim, Valencia. Senza dimenticare l'esperienza di Ribery. Per una squadra che deve salvarsi è un quartetto offensivo niente male. Così come non è male poter contare su difensori come Fazio, Gyomber e Radovanovic, su due esterni con esperienza internazionale come Sambia e Bradaric e su un terzetto di centrocampo Mamadou Coulibaly-Bohinen-Lassana Coulibaly che, se in piena forma, può dare filo da torcere a qualunque avversario incarnando appieno lo spirito del condottiero Davide Nicola. Piano piano, a piccoli passi, prende forma una Salernitana che cambierà decisamente pelle rispetto alla passata stagione e che, ora, per il definitivo salto di qualità deve prendere un big per reparto. Il ds sta lavorando tanto seguendo alla lettera il diktat del presidente: no ingaggi elevati a calciatori sopra i 28-30 (da qui il legittimo dietrofront per Izzo), gente se possibile di prospettiva a titolo definitivo e nessuno trattenuto controvoglia come insegna la vicenda Ederson. Mentre la gente sogna il bomber per l'attacco, diciamo subito che la nostra riflessione è maggiormente incentrata sul reparto difensivo e che ci poniamo da tempo un interrogativo: siamo certi che una retroguardia che ha subito 80 gol nello scorso campionato possa garantire un rendimento di un certo livello confermando gli stessi interpreti e con un Lovato che si è fatto male e rischia di saltare buona parte del girone d'andata? Certo, statisticamente le cose sono andate peggio nella prima  fase della stagione, quando trust, trustee e amministratori non permisero di allestire una rosa all'altezza e si beccavano 4-5 gol dappertutto. Ma a questa difesa servirebbe un giocatore esperto, un profilo di personalità che possa fare la differenza. Aggiungiamo, senza la presunzione di voler insegnare il mestiere a De Sanctis e con la massima umiltà: se si parla di progetto basato su giovani di prospettiva, tatticamente duttili, nel giro della nazionale e con una buona esperienza nel nostro campionato, come mai non è stato preso in considerazione un talento pure come Luca Ranieri che ha macinato chilometri sulla sinistra dimostrandosi anche eccellente centrale? Fossimo nella proprietà e nella dirigenza andremmo subito a Firenze per mettere nero su bianco. Certo, se poi si riuscisse a trattenere pure Mazzocchi si potrebbe davvero parlare di una Salernitana superiore alle dirette concorrenti. Almeno sulla carta. Comunque vada a finire la vicenda, guai a puntare il dito sui protagonisti. Parlare è sempre esercizio molto semplice, ma ci sono interessi legittimi da salvaguardare e milioni di euro sul tavolo. Mica bruscolini. Per cui giusto che il club voglia rispettare un accordo sottoscritto pochi mesi fa, ma umano e comprensibile che un ragazzo forte possa essere tentato da un progetto serio, dalla chiamata di dirigenti che nel calcio hanno vinto tutto e da uno stipendio che consentirebbe di raccogliere il frutto di anni di sacrifici. Restasse andrà sostenuto e incoraggiato, tornasse da ex andrebbe applaudito per aver contribuito a scrivere una pagina di storia.

 Va da sè che la Salernitana dovrà intervenire quanto prima anche a centrocampo, considerando anche che Mamadou Coulibaly   è reduce da infortuni seri e dovrà dosare le energie quantomeno nelle primissime gare ufficiali.. Rovella è under di valore, il ritorno di Kastanos sarebbe una bella notizia. Il rendimento del cipriota è stato un po' troppo sottovalutato e il gol sbagliato a Roma non cancella la prodezza di Verona, il fondamentale rigore conquistato con il Cagliari all'Arechi e tante giocate di qualità che potrebbero tornare utilissime in un contesto tecnico-tattico di livello superiore. Sicuramente sarebbe più motivato di un Djuricic che ha vissuto un'annata travagliata e che continua a fare un tira e molla. La storia insegna: i calciatori inseguiti per troppo tempo spesso sono un flop, meglio voltare pagina e magari risolvere il problema extracomunitari per fiondarsi su Yazici. Quello sì che sarebbe un gran colpo.  Per l'attacco è tempo di ragionare con lucidità senza farsi prendere dalla smania di avere tutto e subito come spesso capita nelle piazze calde. L'appetito vien mangiando e i proclami di giugno sono ancora ben presenti nella mente di ciascun tifoso, ma una società che economicamente sta bene ed è supportata da un pubblico magnifico può, potenzialmente, avere la fila di pretendenti da qui a pochi giorni. Gente che magari sembra inarrivabile oggi, ma che alla lunga metterebbe Salerno tra le prime scelte. Dicesse no Piatek (se viene ottimo, ma guai a strapparsi i capelli in caso contrario), la proprietà e la dirigenza hanno tempo, soldi e competenze per andare su profili di spessore, tali da infiammare l'Arechi e garantire quei 15-20 gol che servono per mettersi subito a riparo ed essere all'altezza a cospetto di qualunque avversario. Occorrerà fare un sacrificio economico, ma Iervolino è pronto e siamo certi che, pur con qualche partenza dolorosa e tanti rifiuti inattesi, alla lunga sarà allestita una rosa competitiva. Per salvarsi "anche alla penultima giornata", si intende. Ma che possa aprire un ciclo in massima serie. Dopo anni di legami con la Lazio, acquisti all'ultimo secondo e riconferme spacciate per colpi di mercato da parte di Lotito, ora c'è un patron che consente comunque di sognare il grande nome e che non ha problemi a pensare a Diego Costa piuttosto che a Cavani. E, da imprenditore intelligente, siamo certi sia il primo a sapere che il puzzle sarà davvero interessante se arriverà un top per reparto.  

Chiudiamo con il capitolo cessioni. Un grande in bocca a lupo a Galeotafiore, D'Andrea e Motoc: quasi certamente tutti e tre andranno altrove in prestito, ma hanno vissuto questo ritiro con grinta e professionalità da veterani e vanno applauditi. Altri hanno la valigia pronta e non saranno rimpianti, su tutti quel Gagliolo inseguito per due mesi, fortemente voluto da Castori e che oggi la gente ricorda per gli innumerevoli errori difensivi e per quel siparietto post Juventus che scatenò polemiche a ripetizione. Vedremo se almeno in B, a Reggio Calabria, riuscirà a dare un minimo contributo alla causa. Saluteranno anche Simy e Mikael, le due grandi delusioni. Il brasiliano, in particolare, presentandosi sovrappeso ha disatteso le indicazioni del club. Non ci sono i presupposti per la rescissione "giusta causa", ma l'ammonizione ufficiale della società sa di preludio all'inevitabile addio. Una chance potrebbero meritarla Capezzi e Mantovani, ragazzi seri legati alla maglia che stanno lavorando sodo per scalare posizioni nelle gerarchie.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 25 luglio 2022 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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