Cambia musica ma il risultato non cambia. Anzi, in questo caso, cambia il direttore d'orchestra, ma la musica resta sempre la stessa. Ancora difesa a tre, ancora goleada: a poco più di ventiquattrore dal cocente ko con l'Empoli di Andreazzoli, la Salernitana si lecca le ferite dell'ennesima sconfitta, questa volta contro una diretta concorrente alla salvezza. Una sconfitta che sa di un recente passato, quello delle prime gare con Castori quando con la difesa a tre la squadra granata ha subito 14 goal in 5 partite. Colantuono, con le attenuanti delle defezioni e di una rosa non costruita per giocare con la difesa a quattro, sceglie il 3-4-1-2 che segna la condanna dei granata contro i toscani. A nulla sono serviti dunque gli errori della Salernitana di Castori, ripresi e ripetuti dal neo-tecnico granata, ma questa volta ancora più gravi perchè contro una squadra "alla portata" dei granata. 

E allora basta con questo modulo a tre dietro. Per giocare con la difesa a tre o si hanno in rosa tre centrali di caratura importante (come nel caso dell'Inter), o si ha una squadra che propositiva che gioca a calcio per 70 minuti e che ha nei due cursori di fascia due giocatori con la stamina ineasauribile, bravi sia in fase difensiva che offensiva (come nel caso dell'Atalanta). La Salernitana non ha ne centrali all'altezza, ne esterni in grado di fare le due fasi, ne tanto meno un calcio propositivo. Ed allora largo al 4-3-1-2, l'unico modulo che con qualche forzatura sugli esterni difensivi può garantire una certa stabilità e copertura ed evitare figuracce come quella andata in scena ieri pomeriggio all'Arechi di Salerno. Le giornate trascorrono, le altre squadre fanno punti e la Salernitana non può più permettersi di sbagliare ancora. 

Sezione: News / Data: Dom 24 ottobre 2021 alle 22:30
Autore: Roberto Sarrocco
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