Nel corso della prima parte di stagione, il tema degli infortuni ha avuto un peso tutt’altro che marginale nel cammino della Salernitana. In un girone estremamente competitivo, dove Benevento e Catania possono contare su rose profonde e alternative di livello, ogni assenza per i granata si è trasformata in un problema amplificato. La squadra di Raffaele ha spesso dovuto fare i conti con rotazioni limitate nella seconda parte del girone d'andata, soprattutto in alcuni reparti chiave.

Difficoltà avvertite un po' in tutti i reparti. Gli stop di giocatori come Inglese e Liguori hanno tolto continuità al reparto offensivo nell'ultimo periodo, costringendo l’allenatore a soluzioni di emergenza e a un utilizzo intenso di chi era disponibile. Anche dietro non sono mancati i contrattempi: Cabianca è rimasto a lungo ai box, mentre Frascatore, Coppolaro e altri elementi hanno convissuto con acciacchi che ne hanno limitato l’impiego nelle ultime settimane. De Boer è stato a lungo fuort per un infortunio e questo ha messo in risalto la poca profondità del reparto, constringendo mister Raffaele ad adattare anche Quirini o Villa. 

In una rosa costruita con equilibrio ma senza abbondanza, ogni defezione ha inciso sull’assetto tattico e sulla gestione delle gare, soprattutto nell'ultimo periodo. Nonostante tutto, la Salernitana è riuscita a restare agganciata alle zone alte della classifica, ma è evidente come una maggiore continuità fisica avrebbe potuto garantire qualche certezza in più. Un aspetto che pesa nel bilancio di metà stagione e che rende ancora più strategiche le scelte di gennaio.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 17:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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