E' un Fabrizio Castori come sempre carico, motivato e diretto quello che, stamattina, ha parlato in conferenza stampa per presentare l'ostica trasferta di Cosenza, da affrontare in totale emergenza come mai era capitato durante questa stagione. Una ulteriore occasione di crescita e di confronto, secondo il mister, giammai abituato ad aggrapparsi ad alibi e convinto della forza di chi scenderà in campo forse per la prima volta da inizio campionato: "Nessun dramma, nessun pianto. Andremo a Cosenza con i calciatori che avremo a disposizione, quando manca qualcuno c’è sempre un altro che avrà la possibilità di mettersi in mostra. Mantovani e Baraye? Abbiamo fiducia in tutti i nostri calciatori, ora tocca a loro e dovranno dimostrare il loro valore. Non abbiamo dubbi sulle loro potenzialità, non sono abituato a lamentarmi delle assenze. Non ci sarà nemmeno Antonucci, è ancora presto per stabilire i tempi di recupero e dovete parlarne col dottore. Ho questo gruppo, ho fiducia in loro e andremo a Cosenza con rispetto, ma per ottenere la vittoria”.

Castori batte su questo tasto: “E’ importante fare risultato, a prescindere da chi gioca e da chi è disponibile. Il campionato è lungo, tutti devono dimostrare di valere il posto da titolare. Non sono per nulla preoccupato. Ci dispiace perdere chi ha minutaggio, ma recuperiamo entusiasmo da parte di chi non vede l’ora di scendere in campo. Le loro caratteristiche offensive? Tutti gli avversari hanno attaccanti rapidi e strutturati, la nostra difesa deve essere brava a non farsi cogliere impreparata. Il Cosenza è una buona squadra che, a partita in corso, sfrutterà gente fisica. La formazione, come sempre, la comunicherò domani, ma parto sempre dallo stesso concetto: per giocare bisogna star bene fisicamente, è una componente imprescindibile. Solo in caso di situazione d’estrema emergenza mi regolo diversamente. La partita è lunga, dura 90 minuti e devi essere sempre sul pezzo senza trascurare alcun dettaglio. Non sono contento che manchino i giocatori, ci mancherebbe, ma non mi piace lamentarmi. In queste situazioni una squadra di calcio apre il suo ventaglio di occasioni e può dar libero sfogo all’entusiasmo di chi ha aspettato. La freschezza e la voglia alimentano uno spirito che è fondamentale, sul piano psicofisico stiamo bene e siamo pronti ad andare a Cosenza a cospetto di un avversario difficilissimo. Non ci dobbiamo far condizionare dalla classifica, è assolutamente relativa. Che il Lecce vinca col Chievo ci sta, ha una rosa da serie A e non mi meraviglia. Il torneo è ancora lungo, tutto da giocare. Si gioca per far punti, le somme le tireremo più avanti”.

Qualcuno chiede al mister se c'è voglia di riscatto dopo il ko di Ferrara: “Non possiamo sempre pensare alla Spal, sono passati venti giorni e dobbiamo guardare avanti. Non si può vivere di ricordi, che siano positivi o negativi. Il momento e la realtà dicono che abbiamo un’ottima condizione mentale, al di là degli assenti stiamo bene anche sul piano fisico. Andremo in campo per far risultato a Cosenza, l’atteggiamento non sarebbe cambiato nemmeno se avessimo vinto a Ferrara. A breve si giocherà ogni tre giorni, dovremo essere bravi a voltare sempre pagina senza piangerci addosso né esaltarci quando arrivano le vittorie”. Sulla partita: “L’equilibrio è fondamentale in ogni situazione tattica, a prescindere dal modulo. Dobbiamo proporre gioco quando abbiamo noi la palla e limitare le loro caratteristiche quando ripartono. Il Cosenza è un avversario valido, ma non esistono partite semplici in questa categoria. Avete visto la Cremonese? Rosa forte, competitiva, pensereste mai che è ultima in classifica? Tocca a noi gettare il cuore oltre l’ostacolo. Servira’ la miglior Salernitana, spendendo tutte le energie fisiche, mentali e psicologiche che abbiamo. Ci sono anche episodi che vanno oltre la logica e non si possono preventivare”.

Gli si chiede di Occhiuzzi e il mister coglie l'occasione per fare una precisazione: “Dopo il lockdown ha fatto un punto più di me a Trapani, a questo proposito devo dire che sono molto arrabbiato perché si continua a dire che sono retrocesso. Sul campo mi sono salvato in un contesto difficilissimo, in cui tutti ci davano per spacciati. Se il Trapani è andato in C è a causa di problematiche societarie, non posso leggere di continuo che sono reduce da una retrocessione. Ad ogni modo sono convinto che sarà una bellissima partita, tra due squadre che vorranno conquistare i tre punti". Sulle possibili motivazioni aggiuntive degli ex: "Rispetto al passato è diventato un discorso relativo, oggi i calciatori cambiano due squadre all’anno. Mi auguro, però, che l’aria di Cosenza faccia bene sia a Casasola, sia a Tutino. Sarebbe superfluo chiedere loro se ci tengano o meno a far bella figura”. Inevitabile una battuta su Maradona: “Parlare di un mito del genere dopo tutte le parole dette dai colleghi in queste ore penso sia complicato, ricordo quando ho fatto il corso da allenatore e tutti mi parlavano benissimo di lui asserendo che lo riempivano di botte e non si è mai lamentato. Oggi, invece, appena ti toccano vai a terra, come se ti avessero sparato. Mi piaceva ascoltare questi racconti, purtroppo non ho mai avuto il piacere e l’onore di conoscerlo”.

Ancora sul Cosenza: “Squadra molto pericolosa, gioca in verticale e questo mi piace. Anche in questo caso voglio sottolineare una cosa: ho letto un articolo sul possesso palla, ma non è certo il palleggio a far vincere le partite. Ognuno cura gli aspetti tecnico-tattici con l’idea che preferisce. Tornando a loro, cercano la profondità con Baez e Carretta, hanno principi anche simili a quelli della Salernitana. Questo tipo di squadre le rispetto molto”.

Sezione: News / Data: Sab 28 novembre 2020 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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