Intervistato telefonicamente dalla redazione di TuttoSalernitana, il commercialista e noto professionista Antonio Sanges ha fatto il punto della situazione rispetto al discorso multiproprietà. Insieme ad un pool di esperti, infatti, di recente ha partecipato ad un convegno tenutosi a Bari grazie al quale, finalmente, la FIGC ha deciso di prendere in mano la situazione e affrontarla nel modo giusto senza tralasciare alcun dettaglio:
Quando stava fallendo la società di Lombardi, lei propose una soluzione interessante. Secondo lei è attuabile ancora oggi e cosa pensa della contestazione della tifoseria?
“Nel 2011 abbiamo attivato un progetto di azionariato popolare, la Salernitana non fu iscritta al campionato e cercammo di dare una mano alla nostra squadra del cuore non attraverso la ricerca di imprenditori, ma con un’azione di coinvolgimento che permettesse ai tifosi di acquisire le quote granata. L’effetto Covid, oggi,crea problemi alle aziende e ritengo che imprenditori come Lotito e Mezzaroma vadano custoditi, pur con il discorso della multiproprietà che sta diventando argomento di discussione molto gettonato negli ambienti del tifo. Proprio per questo è necessaria una riflessione a 360° fatta con lucidità a braccetto con le autorità sportive competenti in materia e che abbiano potere decisionale”.
Come si risolve il problema multiproprietà?
“Premessa d'obbligo: speriamo ovviamente tutti che la Salernitana possa andare in serie A. Lo scorso primo ottobre, a Bari, c’è stato un convegno in cui abbiamo parlato approfonditamente di questa tematica, ne è venuta fuori una discussione fattiva e operativa sfociata in una lettera al presidente della FIGC Gabriele Gravina. Occorrono piccoli accorgimenti per quanto riguarda la modalità operativa. La multiproprietà va benissimo, ma se c’è il passaggio nella stessa serie di due club con capitale di riferimento simile bisogna allungare da 30 a 90 giorni il discorso legato alla due diligence verificando attraverso la FIGC la ricerca di un nuovo partner che possa governare da solo la Salernitana. Secondo noi si sta arrivando ad una modifica dell’articolo 16 bis delle NOIF, la speranza di tutti è che si possano trovare presidenti che vogliano bene alla Salernitana e che possano coinvolgere la tifoseria quanto più possibile”.
La Salernitana è un club appetibile e le risultano contatti tra Lotito e altri imprenditori?
“La Salernitana ha un costo fisso di gestione che varia dagli 11 ai 12 milioni di euro, acquistare il club significa avere un bagaglio piuttosto importante. E’ una società senza dubbio appetibile e ci possono essere imprenditori interessati a questo progetto. Al momento, che io sappia, non ci sono persone che hanno chiesto informazioni a Lotito. Ho seguito sui social e sui giornali le notizie sul gruppo Della Valle, ma mi sembra siano stati già messi in fuorigioco. Non ho conoscenza di offerte concrete, compresa quella degli ex presidenti della Fiorentina. Sono d'accordo con chi dice che non ci sia stato nulla".
Il progetto azionariato popolare è ancora fattibile o è stato accantonato?
“Presumo che l’azionariato popolare, con una quota minima anche dell’1%, possa essere un volano fondamentale nella vita del club e che consentirebbe la tifoso di sentirsi coinvolto. E’ una spinta determinante per far sentire la piazza una parte integrante della vita sportiva dei granata: in quel modo brand e visibilità sarebbero rilanciati a livello nazionale. A tutt’oggi siamo iscritti alla camera di commercio, facciamo i bilanci e c’è una cooperativa che si chiama “Salernitana Granata” formata da un gruppo di persone che comprende, tra gli alti, il dottor Antonio Opromolla e il presidente del Centro di Coordinamento. Sarebbe una bella operazione simpatia da parte di Lotito”.
Dalle sue parole pare difficile ipotizzare Mezzaroma unico presidente in caso di serie A...
“Premesso che, in tutto questo discorso, non stiamo proponendo nessun imprenditore ma ragioniamo a 360° per risolvere un problema che sta a cuore alla tifoseria salernitana: ribadisco che, al momento, nessuno è interessato alla Salernitana. Facciamo subito questa premessa, altrimenti si strumentalizza e non è quello che vogliamo. La Noif non può fare un passo indietro per quanto riguarda la normativa sulla parentela, almeno secondo noi. Pertanto abbiamo proposto una metodologia operativa diversa che preveda una valutazione del club da parte della FIGC su parametri quali finanziamenti, pacchetto dei giocatori, investimenti per sviluppi sportivi e strutturali. Vale per il Bari, per la Salernitana e per tutte le società direttamente coinvolte nell’articolo 16 delle Noif. Ribadiamo che la nostra idea è un intervento diretto che preveda l’individuazione di persone pronte a rilevare la società, con un lasso di tempo che passi da 30 a 90 giorni. La Salernitana è composta da due società: una fa riferimento a Mezzaroma, l’altra ad Enrico Lotito. Chi viene a Salerno deve fare un discorso affettivo, successivamente si vede l’avviamento commerciale, i crediti e le passività. Ma è necessario che il presidente voglia vendere”.
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