Vincere in rimonta, con due bei gol e un rigore parato al 90' regala sempre emozioni uniche e spesso un risultato positivo fa venir meno la voglia di soffermarsi su ciò che non ha funzionato. Una squadra che vuole crescere, però, non può fare a meno di lavorare sugli errori, a maggior ragione quando si trova in vetta alla classifica a punteggio pieno e c'è un entusiasmo incredibile all'interno del gruppo. Anche Salernitana-Sorrento ha lasciato in eredità qualche perplessità sul piano delle prestazioni, con un altro primo tempo regalato all'avversario ed equivoci tattici che Raffaele dovrà chiarire quanto prima. Perchè non sempre l'Arechi e la superiorità tecnica basteranno per rimontare uno svantaggio.

Per 45 minuti abbiamo visto una squadra corta, sfilacciata, mai pericolosa dalle parti del portiere avversario, in ritardo sulle seconde palle e con una retroguardia che andava in affanno ogni volta che il coriaceo Sorrento varcava la metà campo. Il 3-5-2 di Raffaele non potrà mai funzionare fino a quando i calciatori più strutturati fisicamente non troveranno a condizione migliore. Capomaggio, quando schiacciato a ridosso del terzetto difensivo, rallenta molto il gioco, ne fa le spese Varone che deve correre per tre e coprire gli spazi lasciati liberi dagli esterni che si sovrappongono. Coppolaro e Golemic faticano quando giocano assieme, visto che giganteggiano nel gioco aereo, ma soffrono i brevilinei che cercano l'uno contro uno o le mezzali che si inseriscono alle loro spalle.

E Ferraris, per trovare palloni giocabili, arretrava di tanto il raggio d'azione. Non è un caso che nella ripresa le cose siano cambiate quando Raffaele ha mutato le caratteristiche del 3-5-2 di partenza. Cabianca braccetto ha garantito copertura e ripartenze, Quirini mezz'ala è esperimento riuscito, Ferrari è ancora lontano dal calciatore che Vicenza ha ammirato per un biennio stropicciandosi gli occhi ma non può essere un caso che Inglese segni quando il bomber argentino è al suo fianco e libera spazi attirando su di sè l'attenzione di due difensori come in occasione del gol del pareggio. E Knezovic ha talento e personalità per spaccare le partite,come era già accaduto in coppa Italia proprio contro il Sorrento.

Di positivo c'è la reazione caratteriale di un gruppo che, in alcuni momenti, ha fatto sentire anche i tacchetti all'avversario per far capire che a Salerno non si passa. L'azione del secondo gol è molto bella, con Quirini in pressing, Villa che inventa un cross col piede teoricamente debole, Ferrari e Inglese che si muovono rispettivamente sul primo e sul secondo palo e Capomaggio indisturbato che arriva da dietro e fa 2-1 di testa. Insomma, un primo tempo difficile e una ripresa di cuore e carattere,con momenti di predominio territoriale e una squadra finalmente con 6-7 calciatori di movimento stabilmente nella metà campo del Sorrento. Al resto ha pensato il pubblico, decisivo e dodicesimo uomo per davvero.

Sezione: News / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 18:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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