Sembra quasi di assistere alla storia di Massimo Coda. Arrivato a Salerno dopo un anno e mezzo di infortuni e ritiri saltati, il centravanti di origini cavesi fu tra i più fischiati dalla tifoseria granata, ma poi trascinò la Salernitana con gol spettacolari e prestazioni progressivamente convincenti. Djuric, pur con una media realizzativa diversa, ha fatto un percorso molto simile. L'anno scorso, specialmente nel girone d'andata, era stato etichettato come bidone da tifosi e addetti ai lavori; nessuno aveva considerato i pregressi interventi, le noie muscolari e l'atteggiamento tattico rinunciatario della Bersagliera. Se, però, è arrivata la salvezza sul campo il merito è anche e soprattutto del bosniaco, trascinatore inaspettato fino alla gara di ritorno dei playout. Ieri, dopo una settimana tormentata e con qualche brivido di troppo, il vero capitano della Salernitana (nulla contro Migliorini, sia chiaro) ha preso per mano la squadra e disputato una ripresa eccellente. Due gol (seconda doppietta in tre gare, sesto gol stagionale e doppia cifra nel ,mirino), tanto lavoro oscuro, duelli vinti di testa e una mano alla fase difensiva nei momenti di difficoltà. Un leader, un attaccante vero, un centravanti che in poche hanno in categoria. 

Sezione: News / Data: Lun 20 gennaio 2020 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print