Niente alibi. Meglio dirlo subito per evitare la corrida dei commenti virtuali. Certamente l’amuleto Dionisi non ha arbitrato una buona partita, ma anche nelle settimane precedenti aveva palesato qualche limite preoccupante per chi dirige in serie B. Spesso lontano dall’azione, come confermano alcuni fischi tardivi. Talvolta poco coerente nella distribuzione dei cartellini. Sono pochi gli episodi degni di nota, a partire dalla rete del 2-0 dell’Ascoli che nasce da un fallo inesistente di Akpa Akpro su Ninkovic. Il vero disastro lo fanno Micai e tutti i calciatori piazzati sulla linea di porta, ma l’arbitro ha preso un abbaglio colossale per poi non vedere un fallo netto su Djuric al limite dell’area di rigore ascolana. Giusto non fischiare il rigore quando Giannetti si lascia cadere: è stato l’attaccante ad allungare la gamba per tentare di ingannare Dionisi, poteva starci anche un’ammonizione. Nella ripresa, sul risultato di 3-0, Trotta commette un brutto fallo da dietro su Kiyine: estratto un giallo, era quantomeno da “arancione”. Nettissimo il nono rigore stagionale concesso alla Salernitana (tutti trasformati, ben sette da Kiyine), riflessioni sul recupero. L’interruzione a metà secondo tempo, tre gol, una miriade di cambi, tre infortuni: abbiamo contato almeno 7 minuti, considerando che la Salernitana stava assediando l’area di rigore poteva succedere davvero di tutto. Ma i se non fanno la storia e negli almanacchi resterà il racconto dell’ennesima sconfitta in trasferta. L’arbitro è stato da 5 in pagella, ma non ha alcuna responsabilità.

Sezione: News / Data: Sab 11 luglio 2020 alle 19:30
Autore: TS Redazione
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