Passato il Santo, passata la festa. Ma, stavolta, il 21 settembre lascia in eredità una serie di riflessioni che coinvolgono la Salernitana e la classe politica. Le fotografie di giornata sono principalmente due, strettamente collegate tra di loro: il saluto molto freddo tra Iervolino e De Luca e l'ovazione della gente per il presidente granata rispetto alla totale indifferenza nei confronti del Governatore. Lontani davvero i tempi in cui l'ex Sindaco veniva acclamato - senza voler essere blasfemi - quasi quanto San Matteo, chi ha buona memoria non ha dimenticato quelle passerelle nei vari quartieri di Salerno accompagnate da standing ovation e pacche sulle spalle. Solo nel 2011, in verità, ci fu una goliardica contestazione da parte degli ultras granata. Era l'epoca del "marchio, colore e denominazione" e De Luca definì il cavalluccio marino una "testa di somaro", quanto bastò per ricevere fischi e per ispirare volantini contro di lui. L'episodio, sottaciuto dalla stragrande maggioranza degli organi di informazione, fu invece di grande impatto per la vecchia proprietà che, dopo settimane di colpevole disinteresse, iniziò a prendere a cuore una questione ritenuta prioritaria rispetto al progetto sportivo e che comportò una spaccatura tra i tifosi. Ma questa è un'altra storia. La storia attuale, invece, parla di una cordialità apparente tra le parti e di una opinione pubblica pronta a supportare in tutto e per tutto il presidente Iervolino e una società che ha restituito entusiasmo, senso d'appartenenza e identità. Mentre in passato, per De Luca e la politica locale, era semplice "sparare sulla croce rossa" e fare la voce grossa rispetto a proprietà contestatissime o con scarso potere economico, oggi c'è un uomo forte al comando, vincente in tanti settori della vita e disposto a fare grossi investimenti per il bene di Salerno e della Salernitana.

Con stile, senza mai alzare la voce e con totale rispetto dei ruoli qualche segnale è stato lanciato. Dall'idea di spostarsi in provincia per costruire un nuovo stadio o un centro sportivo passando per quel "Non potremmo giocare l'Europa League all'Arechi in caso di clamorosa qualificazione" che sembrava semplice battuta ma era palese provocazione a fin di bene. E il fatto che De Luca, dopo mesi e mesi di silenzio in nome della solita egemonia napoletana, abbia annunciato l'avvio imminente di lavori di restyling allo stadio lascia intendere che, la politica, di concedere questa gestione pluriennale non ne abbia molta voglia. E' stato questo, per decenni, il pomo della discordia. Con Aliberti, Murolo, Lotito e Mezzaroma. Con Iervolino la storia è diversa. Nel pieno rispetto dell'iter burocratico necessario, stavolta nessuno ostacoli il cammino della Salernitana e ci si prodighi per favorire un progetto ad ampio respiro che può portare ricchezza alla città prima ancora che alla Salernitana.  La giornata di ieri, tra sacro e profano, è servita per lanciare un primo segnale. Governatore, Sindaco e politica locale lo avranno colto?

Sezione: News / Data: Gio 22 settembre 2022 alle 21:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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