Sono passati ormai 17 anni da quella tragica mattinata, quando un grandissimo tifoso della Salernitana- ma soprattutto un grandissimo uomo - ci lasciò a causa di una emorragia interna che non gli diede scampo. La sera prima, accompagnato idealmente dall'affetto dei familiari, sembrava avesse superato un intervento che "riesce una volta su un milione", ma purtroppo ci furono delle complicazioni e le cose presero una piega sbagliata. Lui era Archivio Capezzuto, nome più unico che raro nato da alcune leggende cilentane (era originario di un quartiere denominato "Difesa") che non amava ricordare particolarmente. Nel quartiere Sant'Eustachio, dove ha vissuto fino al 2003 con la moglie Carmela, nel giorno della festa per la promozione in serie B fu appesa una bandiera nei pressi di casa sua. Proprio in quella zona era solito vivere con grandissimo trasporto emotivo le vicende del cavalluccio marino, la sua squadra del cuore sin da quando era piccolo. Una passione trasmessa alla figlia Annamaria, al nipote Gaetano e che, ogni domenica, trasformava casa sua in una sorta di "Processo di Biscardi", dal momento che i figli erano per lo più sostenitori del Napoli. Eppure Archivio, gentleman d'altri tempi amante, tra le altre cose, delle bocce e del ciclismo, ha sempre cercato di inculcare i veri valori dello sport invitando i più giovani a non litigare per una partita di calcio e a "difendersi tra squadre del Sud, perchè al Nord non aspettano altro che farci danno e si aiutano a vicenda quando hanno la possibilità".

Salernitana-Ancona 3-2 e l'1-0 in coppa Italia contro l'Ascoli le ultime due partite viste allo stadio, poi era solito frequentare il circolo De Gasperi di Salerno insieme ad una trentina d'amici per tifare Salernitana. "Quando perdevano i granata, era quasi intrattabile per diverse ore. Ma, come tutti gli innamorati, l'atteggiamento era sempre lo stesso: fino a sera si riprometteva di non vedere mai più una sola partita, il giorno dopo aveva già prenotato il posto e indossava con fierezza la cravatta granata". Un tifoso, un uomo, un padre di famiglia, un personaggio che ha scritto la storia e che i giovani avrebbero meritato di conoscere. Perchè la sua educazione, il suo modo di essere, la sua semplicità e signorilità sono valori rari, che rappresentava in pieno e che riusciva a trasmettere anche solo con uno sguardo. 17 anni dopo Sant'Eustachio, il Cilento e la famiglia ricordano il signor Capezzuto, un grande tifoso della Salernitana componente, di diritto, della curva Sud del Paradiso.

Sezione: News / Data: Mer 25 novembre 2020 alle 16:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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