In B è stato una garanzia, ma in A c’erano tante perplessità. Ricordate le performance da 4 in pagella a Benevento? O che a Carpi, con Castori, venisse considerato una riserva? Ad oggi Vid Belec sta disputando delle partite pessime, ha incassato undici gol in tre partite (record negativo nell’era dei tre punti) e sembra lontanissimo parente di quel portiere determinante che abbiamo ammirato pochi mesi fa e che ha contribuito in modo significativo alla promozione. A Bologna si era già visto qualcosa di negativo, con reti su palle inattive e una scarsa capacità di comunicare con i compagni. La goleada della Roma, invece, fu inaugurata da una sua papera su Pellegrini, un errore incomprensibile per un elemento del suo livello. A Torino altro poker e altro 5 in pagella, in particolare sulla terza rete è apparso poco rettivo e finanche goffo. Si poteva fare decisamente meglio, invece si è buttato il pallone nella sua porta in collaborazione con i compagni di reparto apparsi del tutto in balia delle onde. E sulle prime due marcature ci sono delle riflessioni da fare. Un portiere che si rispetti deve essere padrone dell’area piccola, lui invece non esce mai e resta fermo sulla linea di porta favorendo le capocciate dei calciatori avversari. Nessuna bocciatura, sia chiaro, ma mentre tutti parlano – legittimamente – di centrocampo, noi ci interroghiamo anche sul ruolo del numero uno. Anche l’anno scorso ci fu una falsa partenza e siamo convinti che Belec, alla lunga, sarà un fattore. Ma il bigliettino da visita è stato tutt’altro che esaltante.

Sezione: News / Data: Mar 14 settembre 2021 alle 20:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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