"La città è legata visceralmente alla sua squadra", spiega il sindaco Enzo Napoli. "La Salernitana esprime la salernitanità, il forte radicamento dei miei concittadini nel tessuto urbano – a iniziare dal centro storico – nei retaggi del passato, nel culto degli antenati. Il nostro genius loci è molto forte, una presenza impalpabile che ci pervade e si trasfigura nella passione per la squadra. Una passione interclassista e che non tracima mai oltre i confini della correttezza". 
"Quando la Salernitana era in C, il seguito era lo stesso", interviene Ciro Romano, avvocato e tifoso tra i più ascoltati. "Non abbiamo mai smarrito la nostra identità di cittadini e tifosi. Oggi che il palcoscenico è diverso, il pubblico granata sale alla ribalta. Ma può meravigliarsi solo chi non conosce l’humus in cui fermenta questa passione. L’anomalia non sono gli straordinari numeri del nostro tifo nonostante tutto, ma che sul palcoscenico della Serie A questa città e noi che la rappresentiamo siamo saliti appena tre volte". E dunque, cosa forma quell’humus? "Storie come la mia: un bambino figlio di una famiglia non particolarmente benestante, padre portuale, mamma casalinga, che cresce nella Salerno degli Anni '80, una città che non offre molto, relegata ai margini dell’impero, priva di una classe dirigente adeguata alle potenzialità della città, oppressa dal “napolicentrismo” che tutto offuscava. I momenti in cui affermare la propria identità restavano due: la processione di San Matteo, il patrono della città, e la Salernitana, un vessillo che potevi mostrare sulla schedina del Totocalcio. Il bel tifo, la bella coreografia, non erano solo l’espressione colorita e colorata della passione, ma il modo di esprimere amore per Salerno".
"Qui la passione viene tramandata di padre in figlio, come si canta anche in un coro allo stadio", aggiunge Alessandro Nisivoccia, presidente dell’associazione Salernitana Giugno 1919 (anno di nascita della società), creata appunto per tramandare la storia del club alle nuove generazioni. "La Salernitana è anche storia del calcio: qui, negli Anni 40-50, nasce il Vianema, il sistema ideato da Gipo Viani, poi allenatore del Milan, che fu antesignano del catenaccio di Helenio Herrera".

Sezione: News / Data: Dom 05 dicembre 2021 alle 19:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport - Sportweek
Autore: Lorenzo Portanova
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