Si è preso la scena nella notte del derby, tornando a segnare un gol da tre punti per la Salernitana, proprio come aveva fatto lo scorso dicembre. Allora, Cedric Gondo realizzò addirittura due reti in una sola volta propiziando il successo per tre a due della Salernitana sul Crotone. Da una piovosa sera prenatalizia a una calda serata estiva, ma sempre sotto i riflettori dell'Arechi, Gondo ha atteso quasi sette mesi per poter nuovamente esultare. Eppure, l'impegno non è mai mancato e, con esso, neanche le occasioni per interrompere per tempo il digiuno di gol. Qualche errore sotto porta, magari anche dovuto alla stanchezza con cui arrivava al momento decisivo, non lo ha certo aiutato a scalare posizioni nel cuore dei tifosi. Nonostante tutto, Ventura gli ha sempre dato fiducia, impiegandolo da titolare ogni qual volta c'era da rimpiazzare Djuric o, come a Chiavari, in tandem col gigante bosniaco a cui potrebbe, in un certo ispirarsi. Anche Djuric non ha avuto un rapporto facile con il gol, ma con il lavoro costante e tenace di ogni giorno è riuscito a migliorarsi, toccando quota dieci in questo campionato. Gondo è al terzo gol stagionale, ma ha servito sei assist ai compagni e portato in dote sei punti alla Salernitana con i suoi gol. Pochi, ma buoni verrebbe da pensare.

IL MODELLO E se in squadra l'ex attaccante della Primavera della Fiorentina (con cui ha segnato 45 gol) ha un punto di riferimento e un esempio come Djuric, di certo non gli mancano i modelli in patria. Gondo è ivoriano come un certo Didier Drogba, uomo simbolo del calcio africano, leader storico della nazionale degli «Elefanti», decisivo per la conquista della Champions League da parte del Chelsea nel 2012. Il paragone potrebbe sembrare irriverente, ma a tirare in ballo Drogba è stato l'altro ivoriano della Salernitana, nonché grande protagonista della vittoria nel derby con la Juve Stabia, Jean Daniel Akpa Akpro. L'ex Tolosa, autore del primo gol, ha servito un doppio assist a Gondo. Il primo nell'occasione del gol del definitivo due a uno per i granata, il secondo attraverso i social. Akpa Akpro ha postato una foto, subito dopo la gara, con Heurtaux e Gondo, dedicando la vittoria al difensore francese, che proprio venerdì ha compiuto gli anni, e aggiungendo una storia su instagram con una didascalia eloquente: "Mio vecchio amico Didier Drogba, qui c'è uno al tuo posto: Cedric Gondo".

Gondo ha siglato la scorsa estate un contratto fino al 2023 con la Lazio da cui è stato girato in prestito alla Salernitana dopo aver cominciato la stagione con il Rieti. Dalla C alla B, dove aveva già giocato da giovanissimo ai tempi della Ternana, il passo non è stato affatto breve perché Gondo ha dovuto lavorare tanto per entrare nei meccanismi di gioco di Ventura che più volte ne ha elogiato l'impegno e la voglia di migliorarsi, anche a costo di restare sul campo ben oltre il termine dell'allenamento. Una gran sete di conoscere i segreti del calcio spiegati da un insegnante d'eccezione quale l'ex ct azzurro, unita a una grande determinazione: così Gondo è riuscito a superare anche i momenti più difficili della sua esperienza a Salerno. Le critiche per i gol sbagliati o per lo scarso impatto offensivo non gli sono state mai risparmiate, ma contro la Juve Stabia ha dato un segnale di grande forza morale, rispondendo sul campo con una prestazione da leone. Lui, che sogna di vestire la maglia degli «Elefanti» della Costa d'Avorio, ha tenuto da solo in costante apprensione la difesa della Juve Stabia. Uscito Jallow per far posto a Karo, Gondo ha dovuto sbrigarsela da solo, lottando contro i centrali ospiti, ma anche rientrando in difesa per dare una mano ai suoi compagni in occasione dei calci piazzati battuti dalle vespe. Una partita totale, fatta di duelli aerei, spesso vinti, e di generosi attacchi alla profondità con scatti a ripetizione che avrebbero sfiancato chiunque. Chiunque, ma non Gondo che si è fiondato anche sul pallone lanciato dalle retrovie e che il suo connazionale Akpa Akpro ha sottratto ai difensori avversari, presi di infilata dalla superiore velocità dei due ivoriani: l'ex Tolosa ha guardato alla sua sinistra dove era già appostato Gondo, bravo a farsi trovare pronto e a conservare lucidità e freddezza sotto porta dopo l'ennesima accelerazione della sua partita. Gol e sacrificio: una serata da incorniciare che, forse, avrà fruttato anche gli elogi di Drogba.

Sezione: News / Data: Lun 06 luglio 2020 alle 15:30 / Fonte: il Mattino
Autore: TS Redazione
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