Dopo l’ultima amichevole del ritiro umbro contro la Fermana dello scorso giovedì e l’ultimo allenamento nella giornata di venerdi, si è concluso il ritiro della Salernitana. A Cascia arrivarono in pochi il 15 luglio scorso, quando la preparazione estiva degli uomini agli ordini di mister Castori ha preso il via. In pochi perché erano assenti, giustificati, tutti i giocatori di proprietà della Lazio che lo scorso 7 luglio, quando la Figc ha dato il via libera alla partecipazione della Salernitana al massimo campionato, hanno appreso di dover definitivamente dismettere la casacca granata. «Lazio e Salernitana sono e dovranno essere due entità separate e indipendenti» aveva detto, infatti, in quella circostanza il presidente Gabriele Gravina. A quei pochi arrivati in provincia di Perugia qualcuno però s’è aggiunto perché contava e conta ancor adesso, o forse soprattutto adesso che il tempo corre rapidamente, uscire dall’impasse in cui la vicenda multiproprietà aveva fatto impantanare la Salernitana. I tempi del calciomercato, infatti, impongono un’accelerata, soprattutto ora che s’è messa la parola fine al ritiro e che il mese di agosto è alle porte, così come l’avvio della nuova stagione sportiva. "Credo che nessuna squadra abbia mai iniziato il ritiro con 3/4 dei giocatori provenienti dalla Primavera e da rientro prestiti. Fattori questi che certamente influenzeranno l'andamento della squadra in massima serie, ma non in negativo - sostiene Gennaro Della Calce, tifoso della Salernitana -. Infatti, ogni volta che si creano le condizioni di un fallimento, è lì che orgoglio, cuore e cattiveria vengono mostrati, anche attraverso la figura di mister Castori che dell'essere brutto, sporco, cattivo e sottovalutato ne ha fatto l'arma principale. Obi, Standberg, Zortea, Coulibaly 1 e 2 e gli altri bucanieri che stanno per approdare a Salerno non sono altro che il sogno ora realizzato di un uomo che nel calcio moderno fatto di difensori che impostano e attaccanti gelatinati, ci vede solo pane per gli scarpini a sei tacchi dei minatori Gyomber e Bogdan".
Insomma, chi segue la Salernitana sa che sarà dura, ne è consapevole, sa che ci sarà da soffrire, ci è abituato, pur avendo ormai conosciuto parte dei nuovi innesti che andranno a riempire le caselle mancanti nelle liste ancora tutte da riempire e definire. Nomi e carriere che “sì, ok per adesso”, ma poi qualche sforzo in più nell’arena virtuale dove il mercato estivo si svolge andrà fatto. La pensa così Vincenzo Morrone, altro tifoso della Salernitana: "Ottimi gli innesti di Obi e Ruggeri, ok anche le conferme di Belec e Gyomber (forse gli unici già pronti), Bonazzoli sarebbe davvero un bel colpo e Favilli un grosso punto interrogativo. Per ora, quindi, credo che la squadra sia incompleta, per non dire inadeguata. C'è assolutamente bisogno di giocatori con esperienza in Serie A, dando priorità all’ attacco e al centrocampo".
Lavori in corso, insomma, ha recitato il cartello sul campo della Salernitana per i 15 giorni di permanenza nel comune in provincia di Perugia, dove pure molti da Salerno e non solo si sono recati,per sondare l’umore di Castori, Djuric e gli altri. "Sono stato in ritiro a Cascia, c’è una situazione numerica palese ed oggettiva, manca un portiere, mancano i due laterali che possano sostituire i due innesti arrivati dall’Atalanta, manca un centrocampista di qualità visto che quelli che abbiamo sono dei mediani incontristi e, soprattutto, mancano tre attaccanti titolari. Serve chi possa garantire minimo dieci gol, come Simy del Crotone. Sarebbe un vantaggio se si potesse far rientrare qualche giocatore dalla Lazio, perché già conoscono l’ambiente" dichiara Massimo D’Amico, facendo il bilancio al seguito dei granata in ritiro. Cantiere aperto, o forse, apertissimo quando mancano tre settimane circa alla prima di campionato. Il 22 agosto è lontano o vicino, dipende se la si vuole guardare con ottimismo o meno. Certo è che, per la Salernitana, le grane non si limitano al calciomercato, per il quale il 31 agosto suonerà il gong conclusivo, ma vanno oltre: dal calcio giocato alla vendita della società. Un fattore che continua a preoccupare e a raffreddare gli umori di parte della tifoseria: "E’ difficile entusiasmarsi per il mercato quando il problema a monte non è risolto. Non sappiamo in che mani siamo, non sappiamo niente e, dunque, sembra difficile parlare di mercato e di ritiro se non è chiaro o chi ci mette i soldi mentre, invece, c’è un direttore che è comunque connesso alla vecchia proprietà. Nonostante tutto, a me che vivo all’estero, la Salernitana ha comunque regalato, con questa promozione, grandi gioie", dice Mattia Melone che da Leicester, in Inghilterra, segue le vicende granata.
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