Il futuro della Salernitana può dipendere da due avvocati, entrambi salernitani ma appartenenti a diverse generazioni. Le proposte del club granata per trovare una soluzione al problema della multiproprietà hanno di fatto già interessato Giancarlo Viglione, uomo ombra del presidente federale Gabriele Gravina e che ha curato per la Figc la riforma del Codice di giustizia sportiva. E, se la Federcalcio dovesse dare il via libera al trust per cedere ila Salernitana, in campo potrebbe essere chiamato il professore Angelo Clarizia, già sub commissario in via Allegri a Roma durante il commissariamento della Figc nel 2018 voluto dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il salernitano Clarizia, nipote dell’ex sindaco di Salerno e avvocato Alberto, in passato pure giudice sportivo, sarebbe il più accreditato a ricoprire la carica di trustee ossia dell’uomo chiamato a gestire la vendita della Salernitana escludendo ogni possibile interferenza degli attuali proprietari Lotito e Mezzaroma. Nelle scorse settimane è stato contattato dalla Figc rispondendo con spirito di servizio. Clarizia è un avvocato molto noto non solo negli ambienti federali. Ha lavorato per Expo 2015 e il Consorzio Venezia Nuova, ha svolto consulenze per Consip ed è professore ordinario di diritto amministrativo alla “Sapienza”” di Roma dove è arrivato dopo un lungo percorso accademico nelle Università di Cagliari, Catania, Salerno, L'Aquila e appunto Roma.

Soprattutto è uno dei maggiori esperti italiani in materia di arbitrati e questo potrebbe spingerlo verso il difficile ruolo di trasformare in realtà, per la prima volta in Italia, il rispetto delle Norme federali in materia di multiproprietà. Molto dipenderà da un altro salernitano, Giancarlo Viglione: avvocato anche lui ma classe 1967, meno noto. Comunque con un ruolo di rilievo in seno alla Figc dove è soprannominato “il presidentino” perché sempre al fianco del presidente federale Gravina ma in altezza più basso. In passato fedelissimo del salernitano ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, di cui è stato anche Capo di Gabinetto, poi per anni tra i consiglieri più ascoltati da Cosimo Sibilia, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, che lo aveva introdotto nel mondo del calcio. Con l’avvento di Gravina ai vertici del calcio italiano, un ruolo più ampio e di peso rispetto a quello di avvocato della Figc. Ma in tale veste avrebbe accesso al dossier Salernitana. D’altronde proprio Viglione negli scorsi mesi, prima della rielezione di Gravina alla presidenza della Federazione Italiana Gioco Calcio, aveva favorito un incontro tra quest’ultimo e Marco Mezzaroma, co patron della Salernitana che come la Lazio era data tra le società allora disposte a votare Sibilia alla guida del calcio italiano piuttosto che colui poi risultato vincitore della tornata elettorale. E nel suo studio di Lungotevere Mellini a Roma più di un caffè è stato sorseggiato tra una parola e l’altra sulla Salernitana promossa in Serie A ma costretta a cambiare i vertici societari per non infrangere le norme federali sulla multiproprietà.

Sezione: News / Data: Mer 16 giugno 2021 alle 09:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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