Non avrà la capacità di cambiare un'infinità di abiti uno dietro l'altro come Arturo Brachetti, il più grande «quick change performer» del mondo, ma di certo la Salernitana versione 2020-21 può comunque ritenersi soddisfatta per i possibili cambi d'abito presenti nel proprio repertorio: la difesa a quattro che attualmente sta dando ottimi risultati, la difesa a tre tanto provata durante il ritiro estivo, il centrocampo a quattro che esalta i numerosi esterni granata o quello con l'opzione trequartista che potrebbe mostrare una Salernitana del tutto differente e chissà forse anche più accattivante. Praticamente non manca quasi nulla nell'armadio. Naturalmente per ammirarli tutti quasi come se fosse uno spettacolo di Brachetti servirà inevitabilmente del tempo, d'altro canto sono andate in archivio soltanto quattro partite tra Serie B e Coppa Italia, ma intanto una piccolissima anteprima di quello che potrà essere lo spettacolo granata è già andata in scena in queste settimane. Ma del resto già al termine del calciomercato, probabilmente il più complicato dal 2015 a oggi ma forse anche il più equilibrato viste le operazioni portate a termine, si era capito che la nuova Salernitana era stata costruita con l'intento di provare a diventare una delle migliori quick change performer del campionato cadetto. Ed ecco che sabato scorso contro il Pisa è arrivata anche la prima vera conferma. Sotto tutti i punti di vista. In attesa ora di capire se il livello qualitativo sarà mantenuto costantemente da tutti o quasi i calciatori per l'intera stagione verso l'alto, la certezza attuale è che a conti fatti le soluzioni all'interno dell'organico non mancano assolutamente a Castori. Un discorso che calza a pennello anche per la questione tattica. In parole povere il mix perfetto che ogni allenatore sogna di avere a disposizione.

GLI UOMINI In attesa ovviamente di capire anche se il 4-4-2 sarà davvero il modulo predominante fino a giugno prossimo, è a quanto pare evidente che i famosi abiti possono essere cambiati con una certa facilità dai granata. Senza doversi neppure preoccupare troppo delle rispettive taglie. Esattamente come dimostrato, pur consapevoli di un risultato che ad un certo punto non aveva più nulla da dire, allo stadio Arechi nell'ultimo weekend. Gli ingressi a ruota dei vari Schiavone, Kupisz, André Anderson, Antonucci e Giannetti hanno semplicemente messo in mostra in un colpo solo tutte le qualità da trasformista della Salernitana del presente. Cinque cambi ma, nella maggior parte dei casi, qualità media non scalfita e concetti tattici cambiati in alcune sue sfaccettature. Tutto questo senza dimenticare tutte le altre possibilità tattiche che possono nascere grazie alle caratteristiche dei vari Veseli, Casasola, Lopez e Lombardi o più semplicemente alla presenza all'interno dell'organico granata di gente come Karo, Baraye, Dziczek, Cicerelli e Gondo che potrebbero permettere a Castori di non dover tirare troppo la corda con quelli che attualmente sembrano essere i cosiddetti titolari. Senza dimenticare, poi, i vari Micai, Mantovani, Bogdan, il giovanissimo Iannoni e la scommessa Barone che vanno a completare un organico che forse è stato allo stesso modo profondo solamente nelle ultime due stagioni con Colantuono prima e Ventura dopo. Ma probabilmente non così variegato. Almeno sulla carta. Questo, però, non può certamente bastare. Perché sarà anche vero che prima del campionato il suo potenziale sarà stato considerato tra i migliori di tutta la Serie B, ma per diventare in assoluto la più grande quick change performer del torneo cadetto toccherà dimostrarlo dalla gara di Vicenza di domani sera a quella di inizio maggio di Pescara. Che lo spettacolo, quindi, cominci per davvero.

Sezione: News / Data: Lun 19 ottobre 2020 alle 22:30 / Fonte: il Mattino
Autore: TS Redazione
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