Sconfitta preannunciata e sconfitta subita, ma con onore, almeno rispetto alla gara con l'Atalanta. Vittoria meritata per il Napoli contro una Salernitana guardinga e attenta, focalizzata più a non prenderle che a darle.

LE FORMAZIONI

Spalletti fa a meno di Kvara, fermato dall'influenza, e sceglie Elmas nei tre davanti con Lozano e Osimhen. In mediana solito trio composto da Lobotka, Zielinski e Anguissa, a proteggere il quartetto arretrato formato da Rrahmani, Kim, Mario Rui e Di Lorenzo. Tra i pali ovviamente Meret. Emergenza in difesa per Nicola che in settimana dopo Fazio perde anche Radovanovic, che si vanno ad aggiungere a Bronn. Cambia pelle il tecnico piemontese con Gyomber che ritorna titolare con Pirola al centro e Daniliuc dirottato a destra, mente a sinistra confermato Bradaric, davanti a Ochoa. In mediana ancora panchina per Bohinen, al suo posto Coulibaly con Caviglia in posizione centrale e Vilhena sul centrosinistra, Dia e Candreva da esterni a supporto di Piatek. 

LE STATISTICHE

Tutto a vantaggio dei partenopei, con una percentuale di possesso palla schiacciante (74,6 a 25,4) che ricorda quella dei tempi di Castori, cosi come le linee di passaggio, dove la squadra di Nicola si ferma a 184, rispetto alle 713 conseguite da quella di Spalletti. In compenso nonostante il vantaggio nei tiri (9-4 contro 5-2) la Salernitana non ha subito la marea di azioni pericolose avversarie patite contro le altre squadre nelle ultime 4 gare. Più che doppiati anche cross e dribbling (19-12 a 8-5).

LE SCELTE TATTICHE

PRIMO TEMPO. Nicola si copre e sceglie un 4-3-2-1 con due esterni larghi sulla linea quasi dei tre centrali di centrocampo, Candreva a destra e Dia a sinistra, pronti a dare manforte a Piatek unica punta. Un modulo che però è rimasto quasi sempre 4-5-1 con i due esterni che in pratica hanno svolto lavoro da quinti di centrocampo. Le scelte però danno ragione al tecnico granata che fino al gol di Di Lorenzo aveva subito solo due pericoli (gol annullato giustamente e parata di Ochoa), rispetto al tiro di PIatek che ha impegnato Meret in angolo. Il gol del capitano azzurro però, in pieno recupero del primo tempo, ha rovinato i piani tattici di Nicola e complicato le cose. 

SECONDO TEMPO. Nel secondo tempo Nicola stava provando a cambiare, in modo graduale approccio, ma il raddoppio di Osimhen ha tagliato le gambe alla Salernitana. A quel punto il tecnico ha deciso di non buttarsi in avanti come al suo solito, preferendo di non prenderle e magari cercare di riaprire la gara con un episodio, arrivato solo a 10 da termine sul quale Meret e la sfortuna hanno messo il veto. Anche nel secondo tempo, palo a parte, solo due pericoli, con una parata di Ochoa. 

IN CONCLUSIONE. Approccio giusto, dedizione, compattezza e attenzione. Buona interpretazione da parte della squadra e buona lettura del match da parte di Nicola. Purtroppo la sfortuna, coincisa con il gol di Di Lorenzo nel finale di primo tempo, ha cambiato i piani del tecnico piemontese. Andare a riposo sullo 0a0 avrebbe costretto il Napoli ad una maggiore esposizione nel secondo tempo, con conseguenti transizioni negative dei partenopei da sfruttare a vantaggio dei granata. Bravo il Napoli, forte e meritevole della prima posizione, ma brava anche la Salernitana e Nicola questa volta. 

Sezione: News / Data: Dom 22 gennaio 2023 alle 13:00
Autore: Roberto Sarrocco
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