(Ri)promossi in serie A, una breve frase a sintetizzare lo strano destino che è toccato alla Salernitana, vittoriosa sul campo in un campionato, lo scorso, che la vedeva non certo tra le favorite. Tante, forse troppe, le dirette concorrenti: le meglio attrezzate, lo dicevano gli organici, Lecce, Monza, Spal, Brescia, Empoli avrebbero dominato su tutte le altre e sarebbero state le regine del campionato. I fatti, però, hanno detto altro: la Salernitana, non in testa né, in verità, nelle posizioni centrali delle griglie dell’inizio della scorsa stagione sportiva, ha ribaltato ogni pronostico, concludendo la stagione al secondo posto della classifica e accedendo alla massima serie italiana di calcio. E, oggi, a 5 giorni dall’ok alla partecipazione alla serie A pronunciato dal presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Gabriele Gravina, proprio quella serie A conquistata a sorpresa appare d’un tratto più reale, dopo quasi sessanta giorni che hanno smorzato l’entusiasmo iniziale.
"Personalmente sono felice per l’iscrizione della Salernitana e dell’accettazione del trust. Ma questo non deve essere un punto di arrivo, deve essere solo il mezzo per poter vendere velocemente ad una nuova proprietà. - spiega il salernitano ma residente all’estero Luigi Nese - Perché dobbiamo essere felici ma anche realisti: un calciomercato senza una proprietà, vorrebbe dire partire svantaggiati e in Serie A sappiamo tutti che le neopromosse sono le candidate alla retrocessione. Ora dobbiamo sperare che si trovi una nuova proprietà che unisca e non divida più i tifosi e che sia ambiziosa".

Dunque, Serie A conquistata, con un ma. Perché, quelli che hanno seguito la Salernitana dalle “scalee” del Vestuti ai gradoni dell’Arechi sanno che tifar granata comporta qualche sofferenza. Ma di questo se ne sono accorti anche quelli che con il 10 maggio 2021 hanno vissuto per la prima volta l’emozione di vedere la propria squadra del cuore raggiungere l’Olimpo del calcio italiano. E, allora, dimenticato l’incubo della mancata iscrizione, adesso tutti si proiettano al futuro: quel futuro che, per la Salernitana, la Federcalcio ha chiaramente delineato: niente più rapporti con la Lazio di Lotito e vendita ad una nuova proprietà entro sei mesi, pena l’esclusione dal massimo campionato. È quanto hanno appreso i tifosi della Salernitana. "Contento per l’iscrizione, ma non per la soluzione - dice il supporter del cavalluccio Angelo Giudice -. Spero che la società venga venduta al più presto perché non so in queste condizioni che mercato si possa fare. Non c’è una società e non so che peso possa avere la Salernitana per un giocatore che deve scegliere di venire a Salerno".

Insomma, sospiro di sollievo a parte, a molti non vanno giù tempi e modalità secondo cui l’ormai ex proprietà granata ha operato perché, a detta dei più, avrebbero rallentato l’inizio dei lavori per la preparazione alla prossima stagione calcistica. "Non mi aspettavo di arrivare al punto a cui siamo arrivati: immaginavo che Lotito riuscisse a vendere la Salernitana prima dell’inizio del campionato - dice Domenico Santalucia -. In ogni caso, bisogna essere fiduciosi, in città c’è comunque grande entusiasmo. L’augurio è che la società finisca in mani sicure perché, pensando al mercato, bisognerà prendere otto o nove giocatori, tra giovani e qualche elemento di esperienza, per provare a dire qualcosa in massima serie e ovviamente bisogna fare in fretta. Speriamo anche di poter tornare allo stadio per ammirare quella magica squadra che lo scorso anno ci ha fatto sognare. Dobbiamo onorare la serie A al meglio perché c’è bisogno di una maggiore rappresentanza del sud Italia".

Sezione: News / Data: Dom 11 luglio 2021 alle 09:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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