Per ora non ci sono che abbozzi, punti interrogativi e caselle da colmare, ma il progetto definitivo è ancora in cantiere. E, chissà, se mai sarà realizzato perché nel centrocampo immaginato da Castori, per il momento, c'è il vuoto. Un vero e proprio deserto in cui il tecnico non ha trovato sulla sua strada, per ora certamente non in discesa e non per motivi ambientali bensì per evidenti problematiche nell'allestimento dell'organico, nemmeno una piccola oasi sotto forma di un rinforzo di qualità. Il miraggio della prima ora era la conferma di Akpa Akpro, passato alla Lazio e, pare, ora incalzato da Lotito affinché accetti di tornare a Salerno. Un pressing asfissiante è stato attuato anche su Kiyine e Lombardi, non su Dziczek, infortunato e dispensato dal seguire il gruppo a Sarnano ma non impossibilitato a giocare e segnare con la maglia della Polonia, e ora sospeso in una sorta di limbo tra conferma alla Lazio (poco probabile) e nuovo prestito (non per forza alla Salernitana).

I NOMI Intanto, però, il tempo stringe e, a meno di due settimane dal via del campionato, Castori ha impiegato più tempo a bocciare improbabili candidature, come quelle di N'Dinga e Martorelli, il primo rispedito a casa dopo sette giorni di prova, il secondo sotto contratto ma mai preso in considerazione dal tecnico ex Trapani. L'unico mediano di ruolo è Di Tacchio, cresciuto sotto il profilo tattico e della personalità nella stagione trascorsa sotto la guida di Ventura e, per ora, unico centrocampista in possesso di determinate caratteristiche presente in rosa. Nel centrocampo a tre che spesso ha proposto nelle amichevoli fin qui disputate, infatti, Castori aveva schierato N'Dinga, ma, dopo la fine del periodo di prova di quest'ultimo, per la gara con la Virtus Francavilla si è ritrovato in piena emergenza, una situazione paradossale visto che, di solito, in ritiro il problema che si pone è di natura opposta, ossia una rosa fin troppo folta. La Salernitana, invece, fa eccezione e presenta un vuoto nel cuore del gioco, una situazione che pare quasi emblematica, fermo immagine coerente con la mancanza di idee e, di riflesso, di calciatori proprio nel settore nevralgico, quello che determina le fortune di ogni squadra. Cicerelli è stato proposto da mezz'ala, come ai tempi di Foggia, mentre il giovane Iannoni è stato promosso titolare per mancanza di alternative. Con Firenze a casa, in attesa di sistemazione, Dziczek in bilico e qualche elemento da troppo tempo sull'uscio (Coulibaly, Palmiero, Odjer), la realtà è allarmante e alquanto avvilente: la Salernitana non ha nemmeno tre centrocampisti di ruolo da schierare in una gara ufficiale e Castori, anche quando i sospirati rinforzi dovessero materializzarsi, avrà pochissimo tempo per provare schemi e situazioni di gioco prima dell'inizio del campionato.

I NODI È vero che, tra la fine della scorsa e l'inizio della nuova stagione, c'è stato un brevissimo intervallo temporale, ma le lacune della rosa non erano fattori imponderabili, bensì erano e sono circostanze di cui si doveva avere contezza in sede di programmazione della nuova stagione. Per il momento non è stato così e Castori si ritrova con una rosa ridotta all'osso in tutti i reparti e in maniera particolare proprio nel settore mediano. Il tecnico ha finora allenato i calciatori che aveva a disposizione, nella speranza di averne al più presto degli altri che garantissero maggiore affidabilità e qualità, ma dalla partenza per il ritiro di Sarnano al test con la Virtus Francavilla la situazione non è cambiata. Anzi. E il tempo stringe. L'esordio in campionato non è poi così lontano e per prove e esperimenti ci saranno sempre meno occasioni. Il mercato chiuderà il 5 ottobre, quando saranno state consumate le prime due giornate di campionato: sarebbe molto rischioso attendere il gong per provare a piazzare qualche colpo. Dice il saggio: chi ha tempo, non aspetti tempo.

Sezione: News / Data: Lun 14 settembre 2020 alle 20:30 / Fonte: il Mattino
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print