Oltre 700 chilometri dividono Salerno da Venezia, eppure in ambito calcistico le due piazze sono da tempo molto vicine. Non si tratta di gemellaggio tra tifoserie, come già spiegato in più occasioni da entrambe le parti, bensì di un rapporto solido di amicizia e stima reciproca che ha radici profonde. Il concetto di “rispetto” tra ultras granata ed arancioneroverdi, infatti, fu già espresso nella stagione 1997/’98, quella che vide proprio Salernitana e Venezia approdare in massima serie. Il 10 maggio 1998, in un Arechi gremito, i granata guidati da Delio Rossi ospitarono i lagunari di Walter Novellino, secondi in classifica nel torneo cadetto. La gara terminò 0-0, punteggio che permise ad entrambe le compagini di centrare la promozione in serie A, ma i festeggiamenti furono condotti in tono minore per rispetto delle vittime dell’alluvione che qualche giorno prima colpì le zone di Sarno, Siano, Bracigliano e Quindici. La Curva Sud di Salerno all’epoca si presentava con uno striscione posizionato nell’anello inferiore che recitava: “Una grande gioia non potrà mai cancellare un forte dolore”. Di fronte, nello spicchio di Nord riservato ai tifosi lagunari, campeggiava invece lo striscione “Uniti nel dolore” firmato dagli Ultras Unione Venezia-Mestre. Da allora, tra le tifoserie s’instaurò un bel rapporto che però, negli anni successivi, non è mai sfociato in qualcosa di più.

Tra i responsabili dell’allora direttivo veneto e le varie sigle della Curva Sud granata non ci furono più contatti e così si arrivò al 2016, in occasione del trentennale degli ultras di Andria - unico rapporto “in comune” tra le arancioneroverdi e granata -, quando diversi esponenti delle due tifoserie ebbero modo di (ri)trovarsi per passare una giornata insieme. In terra pugliese furono riallacciati i rapporti e nell’agosto del 2017, in occasione della prima giornata di serie B tra Venezia e Salernitana, i lagunari riservarono una splendida - e anche inaspettata - accoglienza agli oltre 400 sostenitori dell’ippocampo. Il tifo arancioneroverde, che dopo varie divisioni interne si era ricompattato dietro l’unica sigla Curva Sud VeneziaMestre 1987, accolse con applausi e cori i tifosi granata che, a bordo del battello, approdarono a Sant’Elena, dinanzi al settore loro riservato. In quell’occasione, la Curva locale srotolò anche due striscioni (“Bentornati ultras granata” e “Siberiano vive”) ma i salernitani non furono da meno, esponendo “Micheal sempre con noi", pensiero dedicato al giovane Micheal Groppello, voce guida del tifo lagunare, tragicamente scomparso qualche mese prima in un incidente stradale. Applausi reciproci e rispetto, dimostrato anche nei successivi appuntamenti che hanno visto contrapporsi sul rettangolo verde Salernitana e Venezia. Anche il 18 giugno di quest’anno, in occasione della festa organizzata per il Centenario dai gruppi ultras della Curva Sud Siberiano, una delegazione di supporters arancioneroverdi prese parte all’evento, dimostrando grande attaccamento al rapporto con Salerno. Soltanto dieci giorni prima, infatti, la Salernitana aveva battuto ai rigori il Venezia nel playout cadetto, spedendo di fatto in serie C i lagunari. Nonostante il confronto sul campo vinto dai granata, gli ultras veneti vollero dimostrare ancora volta rispetto ed amicizia ai salernitani, che intonarono anche un “tornerete in serie B”. Un coro che si è poi rivelato benaugurante, visti gli scenari che hanno portato al fallimento del Palermo e al ripescaggio in B proprio del Venezia, che quattro mesi dopo ritroverà in Laguna proprio la Salernitana ed i suoi tifosi, con un esodo previsto di un migliaio di cuori granata.

Sezione: News / Data: Dom 13 ottobre 2019 alle 22:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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