Il comunicato stampa emesso ieri pomeriggio dalla Salernitana conferma, di fatto, tutto quello che vi avevamo raccontato nelle ore precedenti. Stando alle informazioni in nostro possesso, non era in agenda nessun incontro imminente per trattare la cessione del club, tesi confermata dagli avvocati che seguono costantemente le vicende di casa granata e che sarebbero certamente stati messi al corrente di una situazione così importante.

Nessuna due diligence in corso, anzi l'esperienza fatta in estate con la Brera Holdings spinge la proprietà a muoversi con estrema cautela con l'obiettivo di abbinare la legittima volontà di uscire dal mondo del calcio alla necessità di lasciare eventualmente la Salernitana nelle mani di una persona seria o di un gruppo affidabile.

E, in tempi non sospetti, avevamo anche rimarcato che Gianluca Petrachi fosse l'identikit perfetto per spingere il patron quantomeno a rinviare la cessione e a valutare la possibilità di restare come proprietario e non come presidente per uscire dalle luci dei riflettori ed evitare una sovraesposizione pubblica e mediatica che, negli ultimi mesi, aveva comportato anche una serie di critiche, contestazioni e offese

Allo stato attuale, dunque, Iervolino e Milan si vedranno esclusivamente per parlare di futuro in ottica di una permanenza "in attesa di". Un acquirente seriamente interessato all'orizzonte non si vede e, dunque, la cosa più logica è quella di lavorare concretamente a questo famoso progetto triennale sulla base di entrate certe, di un monte ingaggi sostenibile e di una politica di contenimento dei costi che ha fatto respirare un club in difficoltà.

A Petrachi sarà ribadito un concetto: il ds ha carta bianca. Nell'idea della società c'è quella di andare avanti con l'attuale guida tecnica almeno fino alla fine del girone d'andata, quando sarà fatto un primo bilancio e si potrebbero mettere in preventivo tre innesti - uno per reparto - a fronte delle partenze già programmate di Maggiore, Valencia e - forse - Simy. A quanto filtra escluso dalle ultime gare anche per motivi legati al mercato.

E, rispetto al no categorico di qualche tempo fa, sembrerebbe che il patron stia pensando di tornare allo stadio per una delle prossime partite casalinghe assieme ad altri stretti collaboratori che, in alcune circostanze, sarebbero stati contestati all'esterno della tribuna spingendoli a seguire le gare da casa. Smentite anche le voci di un disimpegno da parte di Maurizio Milan che, dunque, resta saldo al suo posto.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 03 ottobre 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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