Quando si parla di Empoli e dell'Empoli non si può non pensare ad Alessandro Marinai, validissimo collega che, nel corso della sua avventura professionale, ha avuto anche la possibilità di seguire la Salernitana nell'ultimo anno targato Lombardi. Quello del fallimento, ma anche di quel gruppo di calciatori che decise di scendere in campo senza percepire un euro di stipendio per provare a salvare il salvabile. Il suo cuore batte per i biancazzurri, ma in fondo è sempre stato contento quando i granata hanno raggiunto la salvezza. La speranza, dunque, è che anche stavolta ci possa essere una doppia festa a fine stagione. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistarlo a ridosso del calcio d'inizio, ecco le sue dichiarazioni come al solito equilibrate, obiettive e da grande competente di calcio:

Empoli a quota 0, Salernitana senza vittorie. Che gara dobbiamo aspettarci?

"Una partita senz'altro difficile e delicata per entrambe in questo primo scorcio di campionato. Credo che tutte e due proveranno a centrare la prima vittoria stagionale, ma va ricordato che quando non si riesce a vincere bisogna provare a non perdere..."

Il ritorno di Andreazzoli e l'esonero per certi aspetti in atteso di Zanetti. Quali sono stati i problemi principali e come la squadra ha reagito al cambio di guida tecnica?

"E' difficile dire cosa non abbia funzionato co Paolo Zanetti, le stagioni calcistiche vivono di mille sfaccettature, anche le più insignificanti possono avere il loro peso specifico. La squadra e lo staff erano partiti con molta convinzione, poi durante la preparazione c'è stata una virata sul modulo, qualche convinzione è venuta meno ed il mercato ha cambiato strategia. Poi il difficile avvio di campionato, con il calendario che non ha certo aiutato gli azzurri, fino alal debacle dell'Olimpico che è costata la panchina a Zanetti. Andreazzoli può ridare serenità e fiducia. E' un tecnico capace e una persona saggia, può far crescere i giovani ed inculcare una mentalità propositiva"

Che formazione pensa che vedremo all'opera?

"Indovinare la formazione titolare è un vero rebus, in primis perchè l'allenatore è nuovo e non ci sono elementi che possono farci propendere in una direzione o nell'altra. In secondo luogo si gioca a distanza di tre giorni e non sappiamo se e come il mister voglia tenere di conto anche la tenuta atletica/fisica dei giocatori in vista anche delle prossima trasferta di Bologna. Out sicuramente Caputo e Ismajli infortunati, in difesa è certo l'impiego di Walukiewicz a fianco di Luperto; a destra potrebbe trovare posto Bereszynski e a sinistra Cacace. Incerto il centrocampo dove Ranocchia viene da una buona prestazione ma potrebbe pagare il non avere i 90 minuti nelle gambe. Gli altri due difficile ipotizzarli. In avanti sicuro Baldanzi, poi secondo me potrebbero giocare Cambiaghi e Destro. Con Shpendi in agguato..."

A Salerno c'è delusione per un mercato non in linea con le promesse di una società che aveva promesso ben altri obiettivi...

"Sicuramente le dichiarazioni di Iervolino sono state quanto meno incaute. Il calcio non è come in politica: il tifoso non fa sconti e soprattutto ha buona memoria... Se un presidente si lascia andare a delle promesse è bene che le mantenga altrimenti gli verrà sempre rinfacciato... Probabilmente anche un pizzico di inesperienza in questo mondo lo può aver tradito, come potrebbero essere cambiate le strategie aziendali per motivi che non posso ovviamente conoscere"

Un'idea dall'esterno del caso Dia?

"Dia poteva scegliere tra diversi modi per gestire la sua carriera: ha scelto il peggiore. Quello più sbagliato. A Empoli negli anni abbiamo appurato che tenere un giocatore controvoglia non è producente. Lui voleva palesemente andarsene, è tornato pretendendo di ridiscutere a dicembre la sua cessione... Mi chiedo con quale entusiasmo e voglia affronterà le prossime gare della Salernitana. I tifosi non amano particolarmente chi volta loro le spalle"

I suoi ricordi professionali di Salerno e della Salernitana?

"Beh la due giorni di Salerno in occasione della finale con il Verona del 2011 la porterò sempre con me. La vigilia con il quartiere Torrione colmo di entusiasmo e adrenalina, i tanti tifosi in strada con il colore granata ovunque. E la partita il giorno dopo, con la tribuna stampa che "ballava" quasi ci fosse un terremoto. L'unico neo di quella giornata fu l'epilogo. Sono passati tanti anni, ma conservo nel mio cuore quella esperienza"

Due anni fa 6000 salernitani a Empoli e grande sportività del pubblico locale...

"Fu un bel pomeriggio di calcio, un fiume granata che sottolineò i valori dello sport, per come andrebbe vissuto anche mischiandosi con gli avversari. Della partita ricordo un super Vicario, una delle tante volte dell'ex portiere azzurro".

Si alza la quota salvezza rispetto al passato?

"E' presto ancora per dire se il campionato si sia innalzato qualitativamente e se si sia alzata anche la quota salvezza. Occorrerà aspettare ancora qualche gara, così vedremo anche se Lecce e Frosinone continueranno in questa marcia iniziale di tutto rispetto. Credo che arriverà anche per loro il momento difficile, ma intanto stanno mettendo del fieno in cascina..."

Punti di forza e punti deboli delle due squadre?

"Non sono in grado di dire quale sia il punto di forza e il punto debole della Salernitana, non vivendola da vicino rischierei di dire delle castronerie enormi. L'Empoli invece ha il suo punto di forza nell'ambiente che ti lascia lavorare in serenità. Il punto debole potrebbe essere la fragilità mentale se dovessero tardare ad arrivare i risultati. Come sempre, però, alla fine l'augurio è sempre quello: che Empoli e Salernitana, a braccetto, festeggino la salvezza a fine stagione"

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 27 settembre 2023 alle 17:21
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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