Gli avevano dedicato anche un coro, cosa che non accade a tutti ma solo a quelli più meritevoli. Capocannoniere della Salernitana con 16 gol e recordman di realizzazioni in massima serie nella storia ultracentenaria dei granata. La storia di Boulaye Dia non doveva finire in questo modo, osannato lo scorso anno e sommerso di fischi ora al momento del suo ingresso in campo nel match con il Monza.

Un calciatore ha tutto il diritto di voler ambire a palcoscenici importanti ma serve anche rispetto per la squadra che ti ha dato la possibilità di metterti in mostra in un campionato importante come quello italiano, che ti paga uno stipendio importante e lo fa in modo puntuale, senza ritardi. Nessuno ha costretto il calciatore senegalese a firmare un contratto fino al 2026 se non aveva intenzione di rimanere alla Salernitana.

Atteggiamenti non ammissibili per un professionista nei confronti di una piazza che lo ha amato e coccolato. La storia del calcio è piena di giocatori rimasti controvoglia in una squadra ma che hanno comunque dato tutto per quella squadra almeno fino alla fine del contratto o fino ad una eventuale cessione futura. In caso contrario va in tribuna, è inutile mandare in campo per 90 o 10 minuti un calciatore che non ha voglia e interesse solo per non fargli perdere ulteriore valore per una cessione futura. L'errore ormai è stato già fatto la scorsa estate, quando andava ceduto senza chiedere cifre esorbitanti ma accettando quello che veniva offerto per un giocatore che non è più giovanissimo e non ha avuto una carriera tale da valerle certe cifre.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 25 febbraio 2024 alle 16:00
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print