Il direttore sportivo della Salernitana Morgan De Sanctis ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport in cui ammette alcuni errori: "La Salernitana ha un organico per nulla inferiore alle quattro-cinque squadre che con noi si giocheranno la salvezza".

Con il senno di poi è semplice, ma cosa non rifarebbe?
"Sottovalutare la voglia d’andar via di qualcuno".

Il padre di tutti gli errori è stata la riconferma di Paulo Sousa, dopo il suo incontro con De Laurentiis?
"Era tutto lecito ma, come ha sostenuto il presidente Iervolino, in quel momento il rapporto con Sousa è diventato un amore viziato e ha prodotto scompensi. Pensai che si potesse ricostruire una storia, eravamo sempre quelli che con lui subivano solo 1,25 gol a partita, ne segnavamo 1,43, ottenevamo 21 punti in 16 gare. Ma quel meccanismo virtuoso era saltato: la conferma sta nei tre punti in otto gare tutto sommato agevoli, negli infortuni e nelle conferenze stampa avvelenate che hanno reso complicata anche la gestione ambientale".

La madre degli errori, invece, la mancata cessione dell’uomo di spicco, Dia?
"Ora pare di sì, anzi le dirò, ci sta anche che qualcuno aggiunga: perché acquistarlo? Ma è stato il nostro centravanti principe, sedici gol alle spalle di Osimhen e Lautaro Martinez. Poi all’ultimo giorno di mercato, quando pur volendo non avremmo potuto far nulla per sostituirlo, spunta un’offerta irricevibile ed offensiva dall’Inghilterra per averlo in prestito: cosa avrebbero detto di noi, o anche solo di me, se avessi compiuto quell’operazione?".

Iervolino, il suo presidente, non gliele ha mandate a dire.
"Come potrebbe mai essere soddisfatto un manager dinnanzi a questi risultati? Ma io ho sempre avvertito la fiducia, dentro confronti che sono stati quotidiani. Non ricordo un giorno in cui non ci siamo sentiti. Mi tengo caro questo rapporto con un manager moderno che trasmette concetti utili pure in futuro. Lui come me sa che possiamo farcela. Però, e lo sappiano i ragazzi, soprattutto quelli che riteniamo i nostri leader, non abbiamo più tempo: noi siamo ancora quelli dei 42 punti".

Mai pensato di dimettersi?
"Sarebbe come sfuggire anche alle proprie responsabilità, che invece affronto. Sono convinto che i diciotto calciatori confermati abbiano la forza per risollevarci - penso a Dia, a Candreva, a Mazzocchi, a Pirola, a Kastanos, a Lovato, a Gyomber, a Fazio, a tutti - e che chi è arrivato durante l’ultima sessione abbia la forza per agire. Quanto a me, ho avuto modo di discutere con Iervolino delle strategie ed è inevitabile che ci sia stata qualche volta tensione: durante la seconda parte del mercato c’è stato un momento difficile, ma siamo ripartiti".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Ven 08 dicembre 2023 alle 10:00
Autore: Lorenzo Portanova
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