Dopo la sconfitta di Brescia, aspettavamo tutti con ansia il doppio confronto ravvicinato contro Lecce e Frosinone per capire se la Salernitana fosse realmente la mina vagante del campionato o stesse arrivando il solito calo di dicembre come tanti malpensanti (che dovrebbero avere la decenza di chiedere scusa, invece alimentano le proprie paginette facebook ormai ridotte ad uno sfogatoio per pochi intimi) avevano pronosticato senza fare i conti con lo spirito di un gruppo che meriterebbe sostegno e rispetto. Ebbene, i due pareggi conquistati soffrendo, lottando, a tratti proponendosi in attacco, ci spingono ad inserire anche i granata tra le squadre che possono ambire, a pieno titolo, alla vittoria finale. Non diretta, a meno che a gennaio non si intervenga sul mercato con investimenti e tre calciatori di spessore. Le prove dignitose di Giannetti e Gondo e il gol di Capezzi non devono cambiare di una virgola le strategie, a patto che ci sia l'effettiva volontà di coronare questo sogno. Ma tramite i playoff la Salernitana sarebbe la più dura da affrontare, soprattutto se potesse contare sul doppio risultato a disposizione. 

Tornando all'attualità, già contro la corazzata Lecce si erano viste cose interessanti: vantaggio con un gran gol, ottima tenuta difensiva, almeno tre occasioni per raddoppiare o per vincerla nel finale. Oggi approccio da capolista, 20 minuti fatti veramente bene, Belec inoperoso, qualche chance nel finale e tanta amarezza per un rigore non fischiato al 94' che poteva cambiare classifica e risultato. Ma preferiamo non recriminare troppo per l'arbitraggio poichè nel recente passato qualche episodio è stato favorevole e, ad oggi, si compensano pur dando un voto molto basso sia a Chiffi, sia ad Abbattista. Torna a Salerno una squadra con tanta autostima, termine ripetuto più volte da Bocchini in sala stampa. E se nello spogliatoio i giocatori erano a testa bassa, rammaricati per lo 0-0 in casa di un Frosinone big anche in emergenza, significa che la mentalità è quella giusta. E fa sorridere quando sui social leggiamo altre tifoserie che definiscono anticalcio una squadra che ha conquistato 11 risultati positivi su 13 partite e che vanta una delle migliori difese dei campionati professionistici. Il Frosinone, l'anno scorso, ha costruito la sua classifica su una serie di 1-0 e 0-0, non ci sembra che le altre sciorinino un calcio migliore. Se poi essere equilibrati, avere una retroguardia compatta e provare a far male nelle ripartenze con verticalizzazioni rapide fa storcere il naso agli amanti dell'estetica...pazienza! La classifica dà ragione a Castori e, per ora, va bene così. Certo, non vedere in campo Cicerelli e Anderson con continuità è un problema, perchè la qualità non va mai accantonata, ma siamo certi che il mister non sia così masochista da disperdere un patrimonio tecnico da far invidia a tutte le altre concorrenti. 

Ora sotto con l'Entella per vivere una vigilia di Natale sportivamente parlando felice. Un avversario che non ha mai vinto, con l'acqua alla gola e mezzo piede già in serie C verrà a fare la partita della vita e, singolarmente, non è una squadra così malvagia dal momento che De Luca, Mancosu, Schenetti, Pellizzer, Settembrini e Paolucci hanno sempre fatto onesti se non ottimi campionati in categoria.  Ma, considerando gli scontri diretti che si giocheranno in contemporanea, è una occasione da non perdere!

Sezione: Editoriale / Data: Sab 19 dicembre 2020 alle 00:54
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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