Salta la panchina di mister Davide Nicola, dopo il pesantissimo k.o. subito dalla Salernitana sul campo dell'Atalanta. L'esonero però parte da lontano, non è stato causato solo da questa prestazione sconcertante, è solo l'ultimo di una serie di fattori che hanno causato l'allontanamento del tecnico piemontese. Due punti nelle ultime sei partite, in cui i granata hanno subito 18 gol (tre a partita in media) e un'involuzione sul piano delle prestazioni partita dalla gara con la Cremonese, dopo la vittoria di Roma contro la Lazio. Nicola ha avuto le sue chance, è stato a rischio più volte ma i miglioramenti non si sono visti, anzi ci sono stati tanti passi indietro sul piano del gioco, dopo un buon inizio con le belle partite giocate contro Sampdoria, Juventus, Lazio appunto, a tratti anche contro Bologna, Udinese ed Empoli. Dalla gara con la Cremonese i granata non hanno più giocato, sono andati avanti grazie alle individualità dei vari Dia, Piatek e per ultimo Ochoa. Mister Nicola resta però il protagonista della storica salvezza ottenuta lo scorso anno, certo ha avuto anche fortuna visto il pari del Cagliari a Venezia (e il clamoroso 0-4 casalingo con l'Udinese nella partita più importante dell'anno) ma è anche vero che se Perotti segna il rigore ad Empoli, i granata sono addirittura salvi ad una giornata dalla fine, cosa impensabile quando arrivò sulla panchina dei granata alla vigilia del match col Milan. Una riconferma quindi giusta e meritata. Come era stato giusto anche confermarlo dopo il 5-0 di Reggio Emilia. La società gli aveva concesso un'altra chance visto che i granata avevano iniziato bene la stagione ed erano in una buona posizione di classifica. Un incidente di percorso può capitare, e infatti dopo quella batosta sono arrivate tre vittorie nelle successive quattro partite (Verona, Spezia e Lazio più la sconfitta contro l'Inter). Poi sono arrivate le ultime bruttissime partite del 2022, Cremonese, Fiorentina e Monza in cui praticamente i granata non hanno mai tirato in porta. Si dice che tre indizi fanno una prova, quindi dopo Udinese, Sassuolo e le ultime tre gare dell'anno era arrivato il momento giusto di cambiare, vista l'involuzione e le difficoltà. Ci sarebbero stati due mesi per preparare la ripresa del campionato col nuovo allenatore, per preparare le nuove strategie di mercato e presentarsi al 2023 con rinnovato entusiasmo. Si è ritardato di due mesi, sperando almeno che il cambio sia arrivato in tempo. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 gennaio 2023 alle 13:00
Autore: Lorenzo Portanova
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