Editoriale di oggi che si apre con le novità che riguardano lo stadio e l'impiantistica sportiva a Salerno. Premessa d'obbligo: non vogliamo addentrarci in polemiche o in discorsi di natura politica. La Salernitana è una cosa seria, è un patrimonio per decine di migliaia di persone e siamo contro ogni sorta di schieramento e strumentalizzazione. Applaudiremo chi fa il bene della maglia granata a prescindere dall'orientamento politico e dal partito di rappresentanza e non vorremmo mai che qualcuno, per scopo propagandistico, approfitti della situazione per farsi pubblicità. Ciò detto, è legittimo comunque esprimere una opinione in attesa che il club esca allo scoperto e commenti pubblicamente le novità emerse dopo la conferenza stampa di qualche giorno fa. Punto primo: il fatto che una personalità del calibro di Vincenzo De Luca sia scesa in campo con questo vigore dopo la presa di posizione della Salernitana contro il Comune e l'amministrazione locale fa riflettere. E fa riflettere che si presenti il progetto del nuovo Arechi senza aver avuto un confronto con la società capitanata da Danilo Iervolino che, nelle settimane scorse, aspettava una convocazione ufficiale. E' altrettanto innegabile che il progetto presentato, con annesso investimento da 95 milioni di euro, susciti una certa emozione: stadio moderno, con la copertura, accogliente per disabili e famiglie, con capienza che torna a 35mila unità e che contempli al suo interno un museo sulla Salernitana, negozi, centri commerciali, store e attrattive 24 ore su 24...un sogno.

Ma la proprietà accetterà di giocare per almeno un anno e mezzo lontano dalla propria casa? L'ipotesi Bari è suggestiva ma logisticamente scomoda, a Benevento c'è massima disponibilità, occhio alla soluzione Vestuti-bis che però presenterebbe un problema di capienza. Di fatto non si andrebbe oltre le 15mila presenze domenicali, con annessi disagi legati ai parcheggi, ai tifosi ospiti e a lavori che andrebbero fatti in tempi record e con ulteriore spesa di 15 milioni. Insomma, ci sarà da ragionare con la testa e non col cuore. Rivedere Piazza Casalbore colorata di granata fa venire la pelle d'oca a chi, come il sottoscritto, è cresciuto su quei gradoni e avrebbe centinaia di aneddoti da raccontare. Che tempi, che meraviglia! Ma all'atto pratico la società, che già in questi mesi ha ridimensionato gli investimenti, dovrebbe programmare il futuro sapendo di giocare altrove per 18 mesi senza poter lanciare la campagna abbonamenti e con un centro sportivo che dovrebbe sorgere in provincia. Speriamo solo che prevalga il buonsenso e che tutte le parti in causa facciano un passo indietro per il bene di Salerno e della Salernitana. Altrimenti si rischia un tutti contro tutti che sappiamo quanto ci sia costato in passato. Questo, ovviamente, non sposta l'attenzione su un mercato ad oggi flop.

Non aver preso nessuno in un mese e mezzo è un punto a sfavore. Stop. Si può dire che la base è buona, ma tuttora c'è la stessa difesa che ha incassato tanti gol (con Daniliuc out per due mesi e Fazio che dovrà dimostrare di essere ok fisicamente), si è lavorato in ritiro senza attacco e con il futuro di Dia che resta avvolto in un alone di mistero. Senza dimenticare che il bomber è reduce da una operazione al ginocchio e che ha saltato la preparazione per disturbi alla caviglia. Cosa ha spinto Iervolino a passare da proclami, promesse, sogni e 25 milioni di euro per Pinamonti ad un mercato basato su prestiti e partenze? Possibile che si rischi di andare a Roma col solo Botheim al top in avanti e Sfait, Iervolino, Valencia e Boultam in panchina? Perchè aspettare a vita una risposta della Juventus per calciatori che avrebbero comunque la testa solo a tinte bianconere? Sousa ha palesato insofferenza, ha chiesto rinforzi e, tornasse indietro, forse farebbe scelte diverse. Alla fine la rosa sarà all'altezza, ma pensare che il Genoa neopromosso abbia speso già 35 milioni di euro pur con 3-4 esuberi onerosi ai margini del progetto e della prima squadra fa riflettere. Messias, Thorsby, Retegui, De Winter, Leali e qualche giocatore dall'estero di cui si dice un gran bene. Evidentemente, volendo, si può investire tanto a prescindere da chi va via. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 12 agosto 2023 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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