Può meravigliarsi dell'ennesima figuraccia della Salernitana soltanto chi non ha seguito le prestazioni della squadra in questo campionato in cui solo la pochezza delle ultime tre ha evitato che i problemi venissero a galla prima. E il responsabile principale è il presidente Iervolino. E' ammirevole provare a nascondere sotto il tappeto la polvere per non confessare all'esterno problemi interni che si vedono lontano un miglio a occhio nudo, è apprezzabile aver investito ingenti somme in estate in tempi di crisi economica e ci sta pure che un patron inesperto possa sognare la zona sinistra della classifica. Ma da tanto, troppo tempo, questa Salernitana è un trascinarsi, un vivere alla giornata, un sottovalutare i problemi cullandosi su un vantaggio che si è clamorosamente assottigliato. Nicola non è un allenatore da progetto. Lo dice la sua carriera, lo dice quel finale di stagione in cui ha perso 4-0 in casa contro una squadra che non si giocava niente. Oggi il culmine della confusione tecnico-tattica, con la riproposizione del 3-5-2 a scapito di quel 4-4-2 che aveva permesso di vincere a Lecce. Per di più con Candreva esterno difensivo, Nicolussi ancora in campo, Bohinen "bruciato", attaccanti lontano dalla porta e Pirola sostituito mentre Troost Ekong chiedeva il cambio. Iervolino pensava davvero che Salerno credesse alla riappacificazione o che giudicasse innovativa la scelta di mandare via Nicola dopo l'umiliante 8-2 per richiamarlo 48 ore dopo. Senza sentire il parere di tutta la squadra, conscio dello scarso feeling col direttore sportivo e con buona parte di uno spogliatoio che non lo segue. Ma avete visto lo sguardo di Candreva a fine primo tempo? 

E ora? Circolano tanti nomi, si vada su un esperto che conosce la categoria e ha carattere e non su qualche sconosciuto che guadagna poco e si ritroverebbe a gestire una autentica polveriera. Anche Colantuono- Ribery è tandem andrebbe bene, a patto che Nicola venga esonerato. In un'epoca in cui nessuno si dimette, forse un gesto forte dopo la seconda chance gli permetterebbe di salutare tra gli applausi. Invece la Salernitana lo ritroverà a busta paga ancora a lungo, con l'errore che parte proprio da quel rinnovo quando fu mandato via Sabatini e si doveva ripartire da zero. Il +10, che mascherava prestazioni pessime contro avversari che poi hanno sofferto contro tutte le piccole, ha spinto la proprietà a investire poco sul mercato invernale. Ochoa, che da oggi è dodicesimo, è stato un gran colpo, ma davvero si pensava di risolvere i problemi difensivi con il modesto Troost Ekong o di svoltare a centrocampo con due ragazzi che venivano dalla B e da squadre che lottavano per non retrocedere? L'inesperienza della proprietà richiede ora un attimo di riflessione e di confronto con gente che è nel calcio da tempo. Si può ancora salvare la stagione, si può ancora difendere la categoria, ma questo strazio deve finire. A Verona, contro un avversario modesto e che a novembre aveva 12 punti in meno, la Salernitana è stata pessima in tutto e anche l'eventuale pareggio di Piatek non avrebbe cambiato i giudizi. Iervolino scenda in campo, concretamente e prendendo decisioni immediate evitando riferimenti continui ai successi che si registrano a 54 chilometri di distanza. La situazione, sportivamente parlando, è seria e il calendario è di nuovo tremendo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 14 febbraio 2023 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
vedi letture
Print