Vittoria al 94' in uno scontro diretto contro una rivale storica, rivincita sportiva con il tecnico Cioffi che sbancò l'Arechi lo scorso 22 maggio, l'eurogol di Dia sotto la curva Sud, +5 sulla zona retrocessione e l'esultanza liberatoria di un gruppo che ha una voglia matta di imporsi in una piazza di prestigio come quella di Salerno. Dal punto di vista del tifoso è assolutamente legittimo e comprensibile vivere una serata di festa e godersi il ritorno alla vittoria e una classifica che consente di nuovo di sorridere e di andare a Milano totalmente liberi mentalmente e con la gioia di giocarsela in uno degli stadi più prestigiosi del mondo. Il giornalista e l'opinionista, però, hanno l'obbligo di fare delle analisi più approfondite che consentano di andare oltre il risultato e di valutare tutto senza tralasciare alcun dettaglio. Nicola, dichiarazioni di circostanza a parte, si giocava per davvero la panchina e riteniamo sia giusto metterlo ancora in discussione dopo il successo sofferto e forse immeritato di oggi. Il mister, che salvò la Salernitana anche grazie al suicidio sportivo del Cagliari e a quel clamoroso 0-0 tra i sardi e il Venezia, ringrazia la giocata individuale di un campione e la spinta costante di uno stadio senza il quale, oggi, probabilmente staremmo commentando uno scialbo pareggio. Ma la prova incolore della squadra contro la terzultima della A assai inferiore rispetto all'anno scorso deve far suonare comunque un campanello d'allarme così come alcune scelte che rischiano di "bruciare" giocatori che possono invece essere fondamentali.

Mazzocchi, ad esempio, può essere devastante a destra e viene impiegato a sinistra. Candreva, che non è più giovanissimo, gioca praticamente terzino e perde inevitabilmente lucidità negli ultimi 30 metri. Prima del capolavoro di Dia i granata avevano in campo cinque difensori più Radovanovic, non certo l'atteggiamento di chi vuole vincere a tutti i costi per farsi perdonare la pessima prova offerta contro il Lecce e l'imbarazzante pomeriggio del Mapei. Diciamolo chiaramente: oggi Nicola è stato fortunato. Due legni per il Verona e la rete al 94' non offuscano le menti e ci portano, ahinoi, a parlare ancora di involuzione costante dopo la serata super dello Stadium e le prove convincenti con Udinese, Sampdoria e Bologna. Dicevamo del rischio di bruciare i giocatori. E' possibile che Kastanos, per il quale è stato fatto un investimento da parte della società, debba essere trattato in questo modo? Era palese ci fosse distanza tra i reparti e il cipriota per qualità e determinazione, è uno che sa cucire il gioco. Non farlo nemmeno riscaldare, quando invece si è pensato finanche a Capezzi palesemente fuori dai radar, è un comportamento che rischia di demotivare il ragazzo. In questo centrocampo Kastanos ci sta benissimo, riteniamo ci voglia anche un pizzico di riconoscenza per chi ha dato un notevole contributo per ll conseguimento della salvezza. A nostro avviso Nicola non è poi così saldo in panchina e Iervolino, da persona onesta intellettualmente e intelligente, ha visto la partita e farà le sue valutazioni se nelle prossime settimane una rosa valida non sarà sfruttata a dovere e continuerà a giocare maluccio contro avversari mediocri.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 10 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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