C’è mancato il coraggio di Roma. A Firenze non è andata come contro la Lazio. Non è che si deve centrare un’impresa ad ogni trasferta, ma dopo il pari di Dia, magari si poteva portare a casa un pareggio. Magari strappato per i capelli. Ma se regali un tempo agli avversari c’è poco da aggiungere su di una Fiorentina che ha stretto nella sua morsa la Salernitana. Se Nicola sbaglia le scelte iniziali c’è ancora meno da recriminare. Se fai un tiro in porta nel primo tempo vuol dire che ha sbagliato giocatori e approccio alla gara. Sepe è stato a dir poco miracoloso togliendo dalla porta in tutta la gara due, tre palle gol davvero clamorose. Bonazzoli non è pervenuto, fuori condizione, fisica e mentale. Poi Dia con Piatek l’hanno raddrizzata. Già Dia, di nuovo l’uomo della provvidenza al suo sesto gol. Salviamo anche il soldato Coulibaly dalla sconfitta di Firenze. Dicevamo se dopo un primo tempo in cui rischi di affondare nel secondo hai la fortuna di pareggiare e poi prendi gol negli ultimi dieci minuti significa che hai sbagliato tutto, dall’inizio alla fine. Approccio e anche gestione finale sul risultato di parità. Morale della favola, la Salernitana scivola in classifica dal nono all’undicesimo posto. Fa poca differenza rispetto alla sconfitta che va analizzata nella sostanza. Ora testa all’ultima prima della sosta mondiale in trasferta contro il Monza da tenere a distanza in classifica. Insomma vietato perdere l’ultima.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 10 novembre 2022 alle 13:00
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print