Ridimensionamento? Può darsi. Perché la Salernitana, pur avendoci messo tanto impegno come sempre, ha perso un altro scontro diretto. 2-0 a Ferrara, 3-1 a Brescia, 3-0 a Monza, 5-0 con l’Empoli, oggi un ko sonoro a Lecce non più pesante nel passivo solo grazie a Belec. Segnare un solo gol in sei partite fa capire quanto la tattica difensivistica e rinunciataria di Castori e il mancato investimento sulla punta a gennaio peseranno sulla classifica finale. Per fortuna, però, gli altri risultati sono tutti favorevoli e si mantiene il terzo posto, con un distacco colmabile sulla seconda e un +9 dalla nona. E’ chiaro che, dopo la carica ricevuta dai tifosi per tutta la settimana, era doveroso giocarsela direttamente e non abbiamo capito perché Tutino debba giocare a centrocampo né perché Cicerelli venga inserito a 4 minuti dalla fine. A che è servito? Il tempo dei processi, però, sarà a fine stagione e non ora. Abbiamo già detto troppe volte che Fabiani ha toppato il mercato invernale e che senza investimenti non si vince. Ma i calciatori stanno dando il massimo, la stagione resta sorprendente e bisogna cercare di qualificarsi quanto più in alto possibile. A partire dalla sfida col Frosinone, che si giocherà in emergenza ma bisognerà vincere a tutti i costi per allontanare lo spettro della crisi. Perché i 12 risultati di fila hanno nascosto l’incapacità di conquistare un successo: quasi sempre erano pareggi, oggi bisogna osare e non serve più accontentarsi. Siamo critici, e non da oggi, ma comunque non condividiamo l’atteggiamento di tante persone che oggi stanno attaccando tutto e tutti. Sembra quasi che non aspettavano altro. Ragazzi, ci vuole equilibrio. Non erano fenomeni dopo Brescia, non sono scarsi oggi. Empoli e Lecce, anche un po’ agevolate dal salvagente, hanno una rosa attrezzatissima, i giallorossi possono vincere a mani basse il campionato ed è già tanto che il distacco dalla Salernitana sia di appena 4 punti. Non c’era storia. Ma adesso c’è una partita da preparare in poche ore, cercando di capire come risolvere il problema cronico del gol e come tenere a debita distanza tutte le altre. I fatti dicono che nelle partite che contano si toppa sempre, non è un bel bigliettino da visita. Ma 51 punti non sono pochi e potranno essere di più a due condizioni: piazza che sostiene e allenatore che osa.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 02 aprile 2021 alle 23:51
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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