E alla fine trust fu. La più accreditata delle ipotesi ha preso piede, la Salernitana è passata in temporanea gestione a un trust e adesso può regolarmente iscriversi in Serie A. Più o meno. Perché la FIGC sta facendo le valutazioni del caso, e il responso arriverà nei prossimi (o magari già in giornata, quando questo editoriale sarà ormai "vecchio"). Il Ds Fabiani e mister Castori sono già operativi, ma chiaramente la situazione di incertezza rallenta un lavoro che invece va velocizzato, per evitare che il fisiologico gap di una neo promossa si faccia sentire in modo eccessivo soprattutto in una categoria, la Serie A, che presenta strutture diverse a quella B dove la Salernitana si era distinta negli anni: economie diverse, allestimento squadre diverso e così via. Sia chiaro, nessuno mette in dubbio la bontà del lavoro della dirigenza, ma è ovvio che la Salernitana non può immediatamente essere inserita tra i top club a livello di Juventus, Inter e Milan: per consolidarsi in A e raggiungere un ulteriore livello serve tempo.

Ma il vero problema, alla fine, non è questo, del dato meramente tecnico spero di poterne parlare tra due settimane. Il problema di fondo è a mio modesto parere la regolamentazione del calcio, ormai a tutti gli effetti un'azienda. Che deve da ora in poi essere regolamentata in modo molto più netto e da principio, prima che le cose accadano. Mi spiego: la questione legata alle multiproprietà non è certo nuova, ma non si era mai nettamente intervenuti fino a quando non si è presentato il "problema" Salernitana. Le regole ci sono, ma spesso non sono dettagliate, e creano poi inghippi e precedenti dai quali dopo è complicato uscire. Risolvendo il problema a monte - e anche rivedendo tante situazioni già in essere (o magari anche prevenendo possibili problematiche) - si parlerebbe diversamente, e si assumerebbe anche maggior appeal all'estero, dove forse la potenza e la bellezza del calcio italiano stanno scemando. Stavolta però è andata così. L'importante è che sia risolta. In breve tempo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 29 giugno 2021 alle 09:16
Autore: TS Redazione
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