Partiamo da una premessa: è il primo vero mercato che una società comunque neofita si trova a condurre e qualche incidente di percorso va messo in preventivo. Negli anni scorsi eravamo stati abituati a trattative sfumate alle 22:59 del 31 agosto, all'obbligo di chiudere operazioni che soddisfacessero anche la Lazio e ai triennali per giocatori ormai avanti con gli anni e sarebbe del tutto ingeneroso puntare il dito in modo severo nei confronti di chi ha salvato la Salernitana due volte in sei mesi stabilendo una sorta di record difficilmente battibile. E così continuiamo ad avere totale fiducia in Iervolino e nei suoi collaboratori, così come in un direttore sportivo inesperto, che al tavolo delle trattative non ha certo il carisma di Sabatini, ma che comunque è nel calcio da una vita e non è uno sprovveduto. Questo, però, non significa non essere liberi di muovere una minima critica costruttiva basandosi sull'analisi oggettiva dei fatti: è questione di onestà intellettuale, non di vedovanze o nostalgie come qualcuno continua a scrivere su questi maledetti social. A due settimane dall'esordio con la Roma e due mesi e mezzo dopo quella folle e bellissima serata del 22 maggio, la Salernitana è un cantiere aperto e rischia di scendere in campo - per tanti motivi - con gente che è ufficialmente in uscita, ma che deve essere ancora trattenuta per cause di forza maggiore. Ad oggi mancano gli esterni, c'è un caso Mazzocchi ancora irrisolto, occorrono tre centrocampisti, un difensore in luogo dello sfortunato Lovato e quel bomber invocato dalla piazza e dall'allenatore. Ma se si mettono 20 milioni di euro sul tavolo per Pinamonti, vien da chiedersi come sia possibile impiegare un mese per portare a casa Kastanos. Ora è tempo di accelerare, di non andare dietro a presunti nomi che, magari, valgono anche meno dei calciatori presenti attualmente in organico. Ma se Djuricic (che non è mai stato vicino alla Salernitana, la gente purtroppo ha ragione a fare di tutta l'erba un fascio perchè per presunti scoop si mettono in giro notizie spesso fasulle) firma per la Sampdoria che vive un momento economicamente non florido e tanta gente dice no pur con una potenzialità economica non indifferente è inevitabile fare qualche riflessione.

Anzitutto sarebbe opportuno scegliere un unico referente che parli pubblicamente di mercato, magari a cose fatte. Si è passati, in otto mesi, da un eccesso all'altro. E la gente, alla lunga, le promesse e le parole le ricorda. Iervolino aveva garantito sei acquisti prima di partire per il ritiro e tre prima della presentazione di sabato, Milan idem: non è andata così e De Sanctis, da profondo conoscitore delle dinamiche calcistiche, ha sempre gettato acqua sul fuoco anche a costo di risultare impopolare. Ma lui la situazione la fotografò in modo quasi impeccabile nel giorno della sua conferenza stampa, invitando implicitamente anche il club a fare meno proclami. Certo, è bello vedere presidente e collaboratori che parlano chiaro alla città, che non si nascondono, che sognano ad occhi aperti e che parlano di Europa in 2-3 anni. La loro buona fede, buona volontà e capacità non è in discussione. Ma se poi s'accumulano rifiuti e ogni trattativa salta sempre quando l'accordo sembra raggiunto è chiaro che si crea un po' di malcontento. Tutti si stanno concentrando sull'attacco e un bomber deve arrivare. Ora tutti c'abbiamo messo il pensiero e passare da Cavani, Pinamonti, Piatek, Maupay a Sanabria (buon giocatore, ma non il centravanti che serve) non sarebbe il massimo. Se c'erano 20 milioni per Pinamonti, alla sua prima vera buona stagione dopo anni altalenanti, è ovvio si possa prendere di meglio anche a cifre più basse. Ma sono anche gli altri reparti che necessitano di interventi, anche per la panchina. Perchè si gioca ogni 3 giorni, con l'incognita covid e un avvio di stagione che propone partite che diventano già determinanti. Domani sera tutti sognavano di applaudire il centravanti da 20 gol, il centrocampista di qualità che sostituirà Ederson, l'esterno che si giocherà il posto con Sambia mentre Mazzocchi sarà libero di entrare in ballottaggio con Birindelli davanti a 2500 spettatori. Non sarà così e, per stessa ammissione del club, c'è un ritardo sulla tabella di marcia che va colmato con un sacrificio di tutti entro pochi giorni, ricordando anche che c'è un Coulibaly che purtroppo non dà garanzie fisiche.

Ad ogni modo, pur ribadendo che i prezzi sono alti e che anche in questo caso non sono state mantenute tutte le promesse fatte, riteniamo che la città debba assolutamente ricreare quel clima che determinò molto pochi mesi fa. Gli ultras hanno lanciato l'appello, chi ama la Salernitana farà di tutto per esserci a prescindere nel pieno rispetto di chi non può per problemi economici. Domani è un semplice triangolare, è sabato 30 luglio e molta gente è in vacanza, ma il dato dei 2000 biglietti venduti è desolante così come quello degli abbonamenti che, speriamo, potrà incrementare a stretto giro di posta. Perchè l'Arechi deve essere stracolmo e determinante soprattutto contro Lecce, Spezia, Cremonese, Empoli e Sampdoria, la passerella a cospetto delle big non è nel DNA nel vero tifoso.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 luglio 2022 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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