Prima vittoria esterna per la Salernitana targata Stefano Colantuono che ritorna dalla laguna con tre punti pesantissimi. Dopo lo svantaggio iniziale, siglato da Aramu, la squadra granata riesce a ribaltare il risultato, favorita anche dalla superiorità numerica. Colantuono rispolvera il 4-3-1-2 per garantire maggiore equilibrio in fase difensiva e favorendo quella densità in mezzo al campo che era mancata nella gara casalinga con l'Empoli. Gyomber ritorna nel ruolo a lui più congeniale, al fianco di Strandberg nella difesa a 4, con Zortea preferito a Kechrida sull'out di destra; sulla linea mediana rombo costituito da Di Tacchio vertice basso, Kastanos e Obi mezz'ale e Ribery a supporto delle due punte: Djuric e Bonazzoli. Zanetti, invece, stravolge le attese della vigilia preferendo Forte, bomber della scorsa stagione, ad Henry, e Caldara al centro della difesa in coppia con Ceccaroni. In mediana sorpresa Kyine, ex di turno, a completare il reparto con Cernigoj e Busio, in porta debutto per l'esperto Romero, neo acquisto dei lagunari, ex Sampdoria e Manchester United.
Per la prima volta dall'inizio della stagione la Salernitana supera il 50% del possesso palla, complice anche l'espulsione di Ampadu (rispetto alla prima frazione di gara che aveva visto la Salernitana non superare il 40% di possesso). A favore dei granata anche il dato dei tiri totali, ben 21, dei tiri in porta e del numero di passaggi completati (circa 400). Nonostante un numero così elevato di conclusioni a rete va sottolineato come la porta di Romero sia stata centrata solo 5 volte, escluse le due reti, a testimonianza della scarsa qualità e precisione nella fase di finalizzazione. Altro dato da sottolineare, in controtendenza con la gestione Castori è il numero di cross, inferiore rispetto al Venezia, frutto del sistema di gioco di mister Colantuono che predilige le incursioni centrali affidandosi all'estro di Franck Ribery. Pronti via ed è il Venezia ad imporre il suo baricentro alto, marchio di fabbrica di Paolo Zanetti, con la Salernitana corta in attesa di prendere le contromisure. Kastanos e Ribery squillano subito alla porta di Romero, ma nel momento migliore dei granata è il Venezia a passare in vantaggio: transizione negativa di Kastanos, che in uscita perde una palla sanguinosa e favorisce la discesa di Molinaro che porta al gol di Aramu. La Salernitana nel primo tempo soffre molto, come di consueto, gli attacchi sull'out mancino, dove Zortea è in palese difficoltà, preso in mezzo dal duo Molinaro-Aramu. La reazione granata è sterile ed è affidata a tentativi poco lucidi e ai soliti sprazi di luce di Ribery. Zanetti a sorpresa lascia Aramu negli spogliatoi, inserendo Ampadu e passando ad un 4-4-2 con l'ex Chelsea in coppia con Busio davanti alla difesa. Questa mossa fa arretrare il baricentro dei padroni di casa che vanno in difficoltà quando Bonazzoli stringe verso il centro per giocare più vicino a Djuric e creare densità in quella zona di campo. Dal minuto 50 sale in cattedra Franck Ribery che si carica, letteralmente, la squadra sulle spalle: il campione francese, tra le linee, è praticamente imprendibile e, dopo aver sfiorato il gol, trova una giocata da urlo che manda in rete Bonazzoli. Il suo movimento tra le linee manda in crisi la difesa di Zanetti e uno sciagurato Ampadu è costretto ad atterrarlo al limite dell'area di rigore guadagnandosi il cartellino rosso. La Salernitana sembra non sfruttare l'uomo in più mentre il Venezia prova a correre ai ripari, inserendo un difensore in luogo di Okereke e passando al 5-3-1. Colantuono cambia la coppia d'attacco, inserendo Simy e Gondo e facendo rifiatare Kastanos, sostituito da Schiavone. Ribery, sempre lui, continua a mandare in tilt la retroguardia veneta e dai suoi piedi nascono gli unici pericoli verso la porta di Romero. La gara sembra scivolare via fino al 95', quando il traversone tagliato di Zortea manda in crisi Romero e favorisce l'accorrente Schiavone che sulla sponda di Simy fa gol.
Più che parlare di gara vinta dalla Salernitana, si potrebbe parlare di gara persa da Zanetti che, cambiando modulo e rinunciando all'estro di Aramu, ha perso fraseggio ed imprevedibilità dalla trequarti in su.La Salernitana è stata brava a restare corta e a non allungarsi nel secondo tempo, con Ribery che, posizionandosi tra le due linee da 4 del Venezia è riuscito a ricevere sistematicamente palla, creando scompiglio tra le maglie avversarie e vincendo, praticamente da solo, la gara in terra lagunare. Contro il Napoli si dovrà fare molto di più per provare a strappare almeno un punto in un derby tanto atteso dalla torcida granata quanto importante per la classifica e il morale della compagine di Colantuono che proverà a recuperare in extremis almeno uno dei due Coulibaly, servirà la migliore Salernitana, la compattezza dell'ambiente e, soprattutto, il miglior Franck Ribery.
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