La necessità al tempo del Covid è confrontarsi, così da riuscire a gestire al meglio anche situazioni critiche. E finora, per quanto riguarda questo aspetto, il calcio ha perso». Il campione del mondo Antonio Cabrini, ospite a Salerno nell’ambito del progetto #amèsuccesso targato Formamentis, parla di leadership e punti di riferimento, portando la sua personale esperienza di sportivo di successo. Volontà, impegno e sacrificio hanno reso Cabrini bandiera della Juventus, squadra della quale fu capitano, e orgoglio italiano nel mondo grazie al successo degli azzurri al Mundial di Spagna ‘82. “Il fidanzato d’Italia” è tra i rappresentanti di un calcio diverso e che appare, oggi, tanto lontano.
Cabrini, come è cambiato secondo lei il calcio in pieno Covid-19?
"Il calcio italiano sta tentando di adattarsi ad un momento sicuramente difficile. L’intero Paese cerca di tornare alla normalità nel più breve tempo possibile e, dunque, è quello che fa anche il calcio. Sin qui non è andata benissimo".
Venendo alla serie B, Cabrini che campionato si aspetta?
"Il torneo cadetto è molto difficile e lungo, quindi mi aspetto come sempre un campionato tiratissimo fino alla fine. Se non ci saranno cambiamenti in corso d’opera, dovuti alla situazione che stiamo vivendo, immagino che a competere e ad ambire a risultati importanti siano sempre le stesse. Anche se ci sono squadre, tra le neopromosse, vedi il Monza, che hanno fatto un’ottima campagna acquisti".
La Salernitana di Castori che ruolo potrà avere?
"Credo che il campionato della Salernitana dipenderà molto dalla disponibilità degli elementi presenti in organico. Castori è un ottimo allenatore, ma si dovrà capire che ruolo potrà avere il suo gruppo, se il tecnico sarà pienamente soddisfatto del gruppo allora secondo me la Salernitana potrà fare un’ottima stagione".
La stagione della Salernitana si è aperta con la contestazione nei confronti della società e della multiproprietà. Lei cosa ne pensa?
"Io non sono contrario all’idea della multiproprietà: è chiaro che ci sono delle regole da seguire e quindi è ovvio che non si può immaginare la multiproprietà con due squadre nella stessa categoria. Ma se alle spalle ci sono delle società serie, che hanno la possibilità di avere più squadre, non vedo nulla in contrario. Prendendo in considerazione le squadre di Lotito, Lazio e Salernitana, vedo che comunque sono due società sane, questa è una base di partenza importante. Poi sarà la Figc a prendere decisioni in merito".

Sezione: News / Data: Sab 17 ottobre 2020 alle 11:00
Autore: TS Redazione
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