Capo Plaza torna a Salerno in grande stile. Per l’intervista rilasciata a 'esse Magazine' e dedicata all’uscita di Hustle Mixtape Vol. 2, la scelta della location poteva essere una sola: lo Stadio Arechi, uno dei luoghi più iconici della città e simbolo della cultura salernitana. Una venue enorme e carica di significato, perfetta per un artista che, nonostante i numeri e il percorso, resta sempre quel ragazzo cresciuto tra i palazzoni di Salerno. Ma anche un passo avanti per esse, che continua a portare il racconto del rap in spazi sempre più ambiziosi. Plaza si è aperto molto. Ha parlato di Gaia, della sua famiglia, del rapporto con Salerno e dello stesso Arechi, un posto che per lui non è solo uno stadio ma una parte della sua storia.

"L'altro giorno ho fatto un TikTok e tra i commenti ce n'era uno che diceva 'quando fai San Siro', un ragazzino ha quindi scritto 'prima l'Arechi', avrei voluto mettergli il like perchè prima l'Arechi e poi San Siro. Io non sono di Milano, sono di Salerno. San Siro è il punto più alto però per me personalmente l'Arechi è il punto più alto, perchè sono cresciuto qua, ero in Curva Sud con mio padre a vedere le partite, lo vorrei vedere pieno per me. Spero che quel giorno arrivi il prima possibile“.

La prima volta all'Arechi? "Non me la ricordo perchè ce ne sono state veramente tante. Venivamo ogni domenica quando ero piccolo, la Salernitana faceva la Serie C. Mio padre è un tifoso sfegatato della Salernitana nonostante avesse simpatie per Inter, tanto che io ho iniziato a tifare Milan. Abbiamo però sempre avuto la passione di venire allo stadio la domenica. Mi ricordo quando pioveva sotto l'acqua, mi nascondevo dove non pioveva. Mi ricordo che venivamo con i motorini con gli amici di papà, era sempre un casino prima e dopo la partita. Mia sorella con gli amici di fianco a me. Ho vissuto lo stadio da piccolino per 2-3 stagioni dai 6 ai 9 anni, non andavamo in trasferta ma venivamo allo stadio, era 'un suo compito'".

Serie A? "Eravamo veramente orgogliosi, mio padre mi raccontava della Serie A che aveva vissuto e io pensavo di non viverla mai. È successo e poi siamo ritornati indietro, spero di ritornarci il prima possibile perchè ce lo meritiamo. Sempre un orgoglio quando la Salernitana e fa qualcosa di positivo. La mia famiglia ora vive a Milano, io però ho sempre molta voglia di tornare, ci sto un mese e poi per lavoro devo tornare su. Vorrei prendermi una casa a Salerno per poter tornare molto più spesso, sento di avere questo bisogno. Uscire per strada? Ci sono modi e modi, a Salerno riesco a farlo con più leggerezza perchè è la mia gente. Non è ovviamente un disturbo se a Milano mi fermano per delle foto, a Salerno però lo faccio con più leggerezza".

Il migliore amico? "Forse me stesso. Non fraintendermi, i miei amici sono tutti fratelli. Ci sono dei miei migliori amici ma certe cose me le tengo per me, non mi sfogo con loro. Il mio migliore amico alla fine è sempre Gaia. Tra ragazzi non ci diciamo troppo ma loro sono una parte della mia salvezza. Mi hanno dato supporto quando qui non me lo dava nessuno. Mio cognato, altri ragazzi mi hanno aiutato molto a farmi riconoscere. 'Questa è la tua città, nessuno ti vuole male, non dimenticarlo mai, vieni da qui', da questo ho preso molta più consapevolezza che questa è la mia città e me la devo difendere per forza e devo portarla in alto ancora di più di quello che già sto facendo. Ci provo ma non è facile perchè è una realtà piccola. Sto cercando di venire di più. Ad un certo momento ho pensato che la città non mi volesse più ma ho ricevuto tanti bei messaggi d'affetto dai fans, mi hanno detto 'vai contro tutto e tutti, noi siamo con te'. Dispiace perchè è una città che andrebbe valorizzata il triplo di quello che è oggi, ha un potenziale assurdo. Spero di poter fare qualcosa piano piano, con investimenti". Qui il video dell'intervista completa sul terreno dello stadio Arechi.

Sezione: News / Data: Mar 18 novembre 2025 alle 21:30
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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