7 gol in due. Troppo poco per quelle che erano le aspettative generali. Eppure, per potenzialità, curriculum ed esperienza, Roberto Inglese e Franco Ferrari dovrebbero essere quel valore aggiunto in grado di fare la differenza in questa categoria. D'altronde la storia insegna che la Salernitana ha vinto i campionati quando in avanti c'era gente con una media realizzativa impressionante: Pisano negli anni Novanta, Di Napoli nel 2007, Calil nel 2015 pur non essendo un centravanti puro. In precedenza il tandem Guazzo-Ginestra in C2 (uno dei prolifici della storia della Bersagliera) e la coppia Artistico-Di Vaio che riportò la Salernitana in A dopo mezzo secolo d'attesa, senza dimenticare Djuric e Tutino che si integravano perfettamente nel sistema tattico di mister Castori.

I numeri certificano la crisi inspiegabile del reparto offensivo granata, con Ferraris che si è inceppato dopo una partenza super e - appunto - il binomio Inglese-Ferrari che non timbra il cartellino dal derby con la Cavese di ottobre. "Ho allenato tanti attaccanti molto forti e so che ci sono momenti in cui non si riesce a trovare la porta. Ma sono fasi passeggere, nelle quali ho l'obbligo di ribadire loro la mia fiducia perchè so che ci daranno un contributo fondamentale. Vorrei che tutto l'ambiente li aiutasse. I gol arriveranno" ha detto Raffaele che, come un padre di famiglia, è sceso in campo a protezione dei suoi calciatori. Anche il ds Faggiano ha stima dei suoi attaccanti, i primi due innesti del mercato estivo ufficializzati a distanza di poche ore per la gioia di una piazza che intravide i presupposti per l'allestimento di una corazzata.

"Avessimo avuto loro in B al posto di Cerri e Raimondo ci saremmo salvati" e "Abbiamo fatto la A con Stewart e Ikwuemesi, ci lamentiamo di Inglese e Ferrari in C?" due dei commenti più gettonati sul web. E, in effetti, il ds fu bravo ad assicurarsi le prestazioni di due garanzie per la C. L'anno scorso Inglese ha segnato 14 reti a Catania e la società etnea era pronta a rinnovargli il contratto. Ferrari, invece, a Vicenza ha segnato una marea di reti, vincendo la classifica cannonieri e dando un buon contributo nello scorso girone di ritorno dopo aver messo da parte un grave infortunio al ginocchio. Al momento, come detto, una media realizzativa non consona al loro curriculum. Inglese (ad agosto al centro di voci di mercato, il Brescia formulò un'offerta ufficiale) era partito alla grande, con la rete in coppa Italia col Sorrento e i sigilli decisivi contro Cosenza, Sorrento (in campionato) e Cavese. Una doppietta che entra di diritto nella storia dei derby campani.

Poi uno stop improvviso, con la squalifica dopo il rosso rimediato nel post Cerignola, qualche 4,5 in pagella e un infortunio che forse ha inciso sulla condizione fisica. Ferrari, invece, ha inizialmente faticato a conquistare una maglia da titolare. I suoi gol hanno consentito ai granata di conquistare punti con Giugliano, Casarano e Cavese, con quella fisicità in grado di impegnare le difese avversarie. A referto mancano i gol di Latina (due errori clamorosi a tu per tu col portiere) e quello col Crotone, annullato per un dubbio fallo di mano di Matino. Ma, in prospettiva futura e pur confermando i sondaggi per Bruzzaniti, Lescano e Cuppone, è evidente che la Salernitana abbia in casa attaccanti che, una volta interrotta l'astinenza, potranno essere trainanti e determinanti in ottica promozione diretta. Inglese, con i suoi 100 gol in carriera, è l'usato sicuro che ha tutto per essere devastante in C, Ferrari al top è quel cecchino infallibile che può trasformare in oro i cross dei vari Achik, Villa e Liguori.

Insomma, è soltanto questione di tempo. E Raffaele ha ragione: è ora di sostenere e non di criticare. Ciascun elemento di questo gruppo sta gettando il cuore oltre l'ostacolo e c'è bisogno di tutti per difendere la meritata vetta della classifica. 

Sezione: News / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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