Si sta parlando molto in queste ore di quanto accaduto durante la partita Altamura-Salernitana, con una serie di polemiche del tutto insensate da parte di chi, pur tifando per una "Ferrari", continua a preoccuparsi di quanto accade altrove piuttosto che chiedere conto al proprio allenatore della pessima prestazione di Casarano. E' vero, la direzione arbitrale del signor Di Francesco ha destato scalpore....perchè non ci sono stati torti a danno della Bersagliera ed è stato rispettato finalmente il regolamento!

Netti i due calci di rigore a favore della Salernitana: c'è chi parla di fallo fuori area e avrebbe bisogno di un oculista, chi di penalty da ripetere perchè c'erano alcuni giocatori in area prima della battuta di Golemic. In questo caso consigliamo di acquistare - costa poco - un regolamento del giuoco del calcio per rendersi conto di quante corbellerie siano state scritte pur di gettare ombre su una vittoria forse non meritatissima, ma che la Salernitana ha inseguito dall'inizio alla fine. Si può discutere sul gol del 2-1 annullato all'Altamura, ma se ne facciano tutti una ragione: anche in questo caso l'arbitro ha operato secondo normative. Perchè in assenza di immagini chiare (quest'FVS è un flop totale, crea confusione e alimenta la malizia di chi gioca le card per spezzettare il gioco e perdere tempo) non si può cambiare la decisione da campo.

E non c'è nessun replay che mostra in modo inequivocabile che Matino tenesse in gioco Simone. Col Crotone, invece,  gol annullato alla Salernitana pur con un enorme dubbio sul fallo di mano proprio di Matino. Come ha fatto l'arbitro, che aveva assegnato la rete senza esitazioni, a scovare un'immagine chiara dell'infrazione se tutti i giornali d'Italia, tuttora, non hanno capito bene se sia polso, mano, braccio, spalla o petto? Un genio incompreso o un altro episodio dubbio da aggiungere ai torti a danno dei granata? Cari tifosi catanesi, oggi dovreste ringraziare le giacchette nere. Perchè, senza sviste colossali, la Salernitana sarebbe già in fuga.

Facciamo due conti: rigore inesistente al Cerignola (-3 punti, si era in vantaggio per 2-0), rigore non fischiato a Latina (-2), Catania che sblocca lo 0-0 con la Salernitana grazie a una punizione inesistente battendo il Benevento con un rigore generosissimo. Quale sarebbe oggi la classifica? I granata avrebbero minimo 7 punti di vantaggio sulle dirette concorrenti e chi parla di una volontà comune di restituirci la B dopo quanto accaduto tra maggio e giugno andasse a rivedere gli episodi arbitrali del match di ritorno e si ricordi che oggi la C la guarderemmo col binocolo senza un Grosso risultato anomalo e con un calendario rispettato e non stravolto. 

Veniamo ai fatti di casa nostra e riflettiamo sulle parole di Faggiano che ha parlato di destabilizzazione e di gente che critica i calciatori "perchè non accettano un invito a cena". Una generalizzazione che rischia di alimentare la caccia alle streghe, ma anche una difesa d'ufficio del gruppo legittima utile anche ad allontanare voci di mercato che possono essere condizionanti, ma che fanno parte da sempre del mestiere di giornalista.

Come fatto in diretta tv qualche settimana fa, con il massimo dell'affetto, del rispetto e dell'umiltà e riconoscendo il buon lavoro fatto in estate sul mercato e l'ottimo lavoro circa gestione del gruppo, scelta dell'allenatore e presenza al fianco della squadra, riteniamo di dare due consigli al ds "per il bene della Salernitana", termine più volte utilizzato a Liratv.

Anzitutto un salto all'indietro in un tempo nemmeno così tanto remoto. Capiamo che il direttore abbia necessità di ricompattare l'ambiente e che chi è arrivato a luglio invochi un accantonamento del negativo per costruire un futuro degno di questa piazza. E aver azzeccato prima gli uomini e poi i giocatori è una enorme nota di merito per Faggiano. Tuttavia, caro direttore, lei non era a Salerno quando venivano promessi stadi nuovi, sponsor internazionali, centri sportivi, super settore giovanile, campioni in attacco, Conference League e costante rapporto con la stampa e con la piazza. Tutte promesse disattese. Per cui è comprensibile lo scetticismo generale e la "pretesa" di tornare quanto prima dove la Salernitana era stata portata dalla miglior società della storia. E poi: 13mila in casa, 2000 fuori. La gente è tutta con la Salernitana, anche i più critici. E a volte destabilizza di più chi applaude e idolatra a prescindere piuttosto di chi, sperando di sbagliare, prova a far suonare in anticipo il campanello d'allarme.

Da qui il secondo consiglio, strettamente legato alla riflessione precedente. C'è grande fiducia nel mercato di riparazione e in lei in particolare. Nelle ultime sessioni di mercato, però, la proprietà ha sbagliato tanto. In A eravamo a -2 dalla salvezza e i primi innesti sono arrivati a metà giugno, giocatori modesti o a fine carriera. Siamo retrocessi a marzo, ancora grazie Sabatini! A dicembre di un anno fa si parlò di 5 milioni di euro di budget, Petrachi smentì questa promessa per spingere il club a uscire allo scoperto e fu licenziato. Con Valentini che ci propinò Guasone, Cerri, Raimondo e Caligara. 

Speriamo che lei, che in estate ha ripulito lo spogliatoio, ripianato le perdite e collocato altrove calciatori che non voleva nessuno, possa essere garante di un popolo che la stima incondizionatamente pretendendo, pur da dipendente, un budget adeguato e tale da garantire alla Salernitana i rinforzi che servono. Ben venga la difesa pubblica della squadra ed è sacrosanto non intaccare l'armonia di un gruppo meraviglioso e al quale tutti vogliamo un gran bene. Ma se ce ne accorgiamo noi che non capiamo nulla di calcio figuriamoci se lei non ha notato manchino un difensore, un esterno destro, un centrocampista forte, un vice Capomaggio e forse un bomber "di scorta".

Essere aziendalisti e spendere il giusto è un merito enorme, Iervolino sta indiscutibilmente pagando anche gli orrori di qualche dirigente che ha pagato a peso d'oro calciatori che in C farebbero fatica. Ma non possono essere ancora una volta i tifosi a pagarne le conseguenze. E la gente di Salerno, passata da San Siro al D'Angelo, ha diritto di tornare dove merita. E per farlo servono competenza, lungimiranza, equilibrio, ma anche denaro.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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