E' opinione piuttosto diffusa che la Salernitana abbia necessità di intervenire concretamente a gennaio per rinforzare una rosa che, sulla carta, non ha la stessa profondità e valenza di Catania e Benevento. Al netto del primo posto e delle dichiarazioni pubbliche utili a trasmettere serenità al gruppo, il direttore sportivo Daniele Faggiano sta interagendo quotidianamente con la proprietà per convincerla a mettergli a disposizione un budget adeguato e senza dubbio superiore a quello risicato che, in estate, lo costrinse a pensare anzitutto alle cessioni. Il reparto che, numericamente, desta le maggiori perplessità è il centrocampo, ancor di più con un Varone che non è stato quasi mai preso in considerazione e con la scelta di Raffaele di affidarsi a un giovane come Di Vico interessante in prospettiva, ma senza dubbio acerbo.

Fatta questa lunga e doverosa premessa, non bisogna però dimenticare che la Salernitana ha dovuto fare quasi sempre a meno di un potenziale titolare inamovibile come Kees De Boer, ai box per un serio infortunio muscolare ormai da un mese e mezzo e da quella trasferta a Casarano che lo vide assoluto protagonista.  Preso da svincolato a titolo definitivo sbaragliando la concorrenza del Pescara in B e di altre società di serie C, il mediano olandese è reduce da un buon campionato con la maglia della Ternana. "Non ho avuto dubbi e ho accettato Salerno con entusiasmo, questa è la piazza giusta per mettere in mostra le mie potenzialità e per provare a riprendermi sul campo quella B che abbiamo sfiorato a Terni" disse nel giorno del suo arrivo in città, mentre il presidente Sebastiani rilasciava dichiarazioni un po' polemiche ritenendo che "se ha preferito la Salernitana al Pescara vuol dire che si sente un giocatore di Lega Pro".

Quando ha avuto la possibilità di giocare ha alternato prestazioni insufficienti ad altre molto positive, con impatto ottimo a Cosenza e la bravura di Raffaele nel farlo coesistere con Capomaggio. Poi lo stop proprio quando sembrava aver preso le chiavi del centrocampo granata, con un mese di lavoro differenziato e lo staff tecnico costretto ad adattare Quirini e Villa come mezzali a causa dell'inattesa emergenza. Da una quindicina di giorni è tornato pienamente a disposizione ed è stato convocato sia per Salernitana-Crotone, sia per la trasferta di domenica scorsa ad Altamura. Match dai contenuti agonistici elevati e che ha richiesto una gestione prudente da parte del mister, ancor di più dopo la ricaduta che ha posto anzitempo fine al 2025 di Cabianca. Ma contro il Potenza potrebbe tornare in campo dal primo minuto in veste di play, con Capomaggio e Tascone mezzali. "Raffaele sta lavorando per trovare nuove soluzioni, a noi tocca sfruttare al massimo le potenzialità di Capomaggio" ha detto Faggiano a Liratv, una sorta di indizio in chiave formazione.

Nell'undici di partenza ritroverà posto anche Villa: il colpo subito col Crotone, con annessa corsa in ospedale tra lo spavento generale, è ormai un lontano ricordo e tutti i successivi controlli medici hanno dato ampie rassicurazioni. Il problema resta sempre la corsia di destra e contro un avversario ostico come il Potenza potrebbe essere un azzardo riproporre Liguori come quinto. E così prende corpo una vecchia idea di Raffaele: schierare Villa e avanzare Anastasio sull'out opposto, come accaduto - e con buoni risultati - a Cosenza. In difesa, dunque, sarebbe riconfermato il terzetto composto da Coppolaro, Golemic e Matino.

In avanti anche Ferraris sta vivendo un periodo di involuzione e potrebbe perdere il posto a favore di Liguori, con ballottaggio tra Ferrari e Inglese. Il capitano resta favorito e Raffaele lo ha pubblicamente difeso: "Conosco il valore del calciatore e quindi lo sostengo e lo aiuto, spero lo facciano tutti. Tornerà al gol, è solo un periodo. Ma il suo apporto è importantissimo". Nella ripresa troverà spazio anche Achik che, in corso d'opera, ha spesso avuto un impatto positivo.

Sezione: Mercato / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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