Non le manda a dire Federico Fazio che, intervistato da Radio Bussola, ha analizzato la stagione respingendo al mittente le voci che parlano di un accordo per la risoluzione del contratto. Non manca qualche stoccata all'ex tecnico Nicola, complice una preparazione a suo dire troppo soft e un ritiro in Turchia che non ha sortito grossi effetti. Per il "Comandante" era dunque incomprensibile che l'ex trainer granata parlasse con soddisfazione delle gare - ad esempio - con Milan e Torino che, di fatto, non sono finite con una disfatta solo grazie alle parate di Ochoa. Ecco le sue dichiarazioni:
La sua stagione è finita o possiamo ipotizzare un rientro in campo per una delle ultime due gare?
"Sto lavorando già in ottica della prossima stagione. Mancano soltanto due partite, la salvezza l'abbiamo raggiunta e non avrebbe senso forzare. Sto meglio, in parte ho lavorato con il gruppo e ho intenzione di sfruttare al meglio le vacanze estive per ritrovare una buona condizione e presentarmi in ritiro al massimo delle mie possibilità".
Come mai un'annata così tormentata per lei?
"A gennaio ho avuto una lesione muscolare e non sono stato bene, evidentemente non abbiamo fatto al massimo la preparazione nei primi sei mesi della stagione. Mi riferisco in modo particolare al ritiro estivo. Proprio quando stavo bene e avevo ritrovato una discreta forma fisica ho avuto una distorsione alla caviglia e, di fatto, la mia stagione è finita".
Preparazione troppo intensa con Nicola?
"O meno intensa..."
Anche dopo il ritiro in Turchia si è vista una Salernitana in costante involuzione...
"Già nel precampionato non ero stato benissimo, la maggior parte dei calciatori che avevano una buona preparazione si erano allenati da altre parti. A dicembre c'è stata poca preparazione, non ci sono state amichevoli se non una al Mary Rosy tra di noi. Quando è ripreso il campionato dopo i mondiali era evidente che la Salernitana avesse difficoltà. Ritiro in Turchia inutile? Ripeto, quello che abbiamo fatto sul campo si è visto. Per fortuna c'era stato un buon avvio di stagione e questo ci ha permesso di occupare una posizione di classifica comunque tranquilla. Ma già contro Milan e Torino si percepiva la nostra difficoltà, arrivavamo sempre secondi sul pallone".
C'è chi parla di addio certo in estate...
"Non è così. Il mio pensiero è lavorare al massimo durante le vacanze per arrivare in ritiro al 100%. Mi aspetto solo di ritrovare la condizione e dare una mano alla Salernitana".
A Bergamo il punto più basso della stagione, spogliatoio che non era unito o che non seguiva il tecnico?
"Il gruppo non è mai stato un problema, anzi. Siamo molto uniti tra di noi, tra compagni è andato sempre tutto bene. La verità è che sapevamo di non stare bene, le prime partite del 2023 sono state negative. Tutti si soffermano sugli otto gol di Bergamo, ma potevamo subirne altrettanti già contro il Torino se non avessimo avuto Ochoa in porta. Non è un discorso contro l'allenatore precedente, semplicemente ci rendevamo conto che arrivavamo sempre secondi sulle palle e che non eravamo preparati. Sono sensazioni che in campo avverti da subito, i risultati negativi non furono casuali".
Cosa vi ha dato Paulo Sousa?
.
"Abbiamo trovato continuità, non è facile fare punti quasi in tutte le partite. Nemmeno le grandi squadre, tranne il Napoli, ci sono riuscite. Questo è stato importantissimo per il raggiungimento della salvezza e per la crescita complessiva del club. Dispiace aver dato un contributo minimo da quando è arrivato a Salerno. Sono rientrato nelle partite contro Spezia e Bologna e avevo dato la mia disponibilità anche per la partita contro l'Inter. Purtroppo mi sono infortunato prima di quella gara e mi è dispiaciuto tanto".
Quale calciatore è migliorato di più nel girone di ritorno?
"Tutta la squadra è cresciuta insieme e tutti hanno raggiunto grossomodo lo stesso livello. La Salernitana non stava attraversando un momento facile, non stavamo bene e la continuità ha consentito a ciascun calciatore di dare un grande contributo. Il nuovo Fazio? Credo che i miei compagni di reparti abbiano caratteristiche diverse, pur con tanti punti di forza. Devono continuare a lavorare molto, per restare a certi livelli occorre continuità".
Mourinho ha detto che la Salernitana all'Olimpico ha fatto la partita della vita...
"Non dobbiamo fare il suo gioco, conosciamo bene determinate situazioni. Ci sono delle trappole, bravi a non caderci".
Da ex cuore giallorosso cosa si prova a far gol contro la Lazio?
"Per fortuna avevo segnato contro la Lazio già ai tempi della Roma, sono felice di aver aiutato la Salernitana a vincere in una gara così complicata. Peccato che poi dopo pareggiammo in casa contro la Cremonese, da noi fecero una gran partita. Poi ci furono le sconfitte di Firenze e Monza, era evidente che stessimo calando al netto dell'1-3 dell'Olimpico"
Cosa le disse Sabatini per convincerla ad accettare Salerno in una situazione sportivamente parlando quasi drammatica?
"Lo sento spesso. A me sono sempre piaciute le sfide. Dopo 8 anni da capitano del Siviglia decisi di provare l'esperienza in Premier prima della firma con la Roma. Ho vinto campionati e competizioni internazionali ma la salvezza della Salernitana equivale a un trofeo messo in bacheca. E' stata una gran gioia regalare quella soddisfazione al pubblico granata".
Dia resterà o andrà via?
"Sicuramente arriverà una offerta importante per lui, avete visto che giocatore è? Secondo me è perfetto per le squadre di Premier League. Ha giocato in Francia, Spagna e Italia e spero possa andare a giocare lì. Non ho dubbi che avrà la grande opportunità, 100% potrebbe fare la differenza in Premier".
Chiudiamo con una domanda simpatica e scherzosa. De Sanctis più bravo come portiere o come dirigente?
"Ho giocato con lui al Siviglia, quando sono arrivato a Roma era già andato via firmando per il Monaco. Lo conosco bene. Sia da portiere, sia da dirigente ha sempre trasmesso la sua grinta. Ha una grande esperienza nel mondo del calcio, mi ha aiutato tanto e si sa relazionare con la squadra".
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