E' sin troppo evidente che, potesse, il patron venderebbe subito. Sarà per l'amarezza del salto all'indietro di categoria, sarà per le pressioni che comporta il mondo del calcio, sarà per il grande dispendio economico, ma Iervolino non ha più quell'entusiasmo incredibile che ha contraddistinto il suo primo anno e mezzo alla guida della Salernitana. 18 mesi culminati con investimenti milionari, un rapporto straordinario con la piazza, progetti ambiziosi anche in tema infrastrutture e due salvezze meravigliose e a suon di partite spettacolari.

Oggi, invece, è in atto un preoccupante e apparentemente inspiegabile ridimensionamento. Sia in estate, sia a gennaio il mercato è stato quasi tutto sbagliato, i cordoni della borsa sono stati ristretti e sin dal ritiro di Rivisondoli tirava una brutta aria. Del resto i numeri non mentono: peggior attacco, peggior difesa, 4 punti nel 2024, ultima vittoria datata 30 dicembre 2023, un solo successo interno, ben 13 ko all'Arechi, 4 allenatori sulla panchina e una distanza siderale dalla zona salvezza.

I tifosi, con ironia, attraverso una serie di striscioni hanno ricordato alla proprietà quelle che erano le premesse e promesse iniziali. Centro sportivo, grande settore giovanile, mercato importante, zona sinistra, mai più ultimi e sinallagma d'amore "perchè una squadra di calcio non può essere gestita freddamente, come fosse un'azienda uguale alle altre, senza tener conto dei sentimenti della gente. Non si può parlare poco e male ai giornalisti e ai tifosi".

Anche in questo caso si sta agendo in modo completamente diverso, al punto che nessun esponente della società e della dirigenza ha parlato in conferenza stampa dopo l'ultima gara interna col Verona. Almeno per ringraziare il pubblico per la spettacolare scenografia e per la scelta di non contestare. Una prova di maturità che meriterebbe chiarezza e programmazione immediata.

Sezione: News / Data: Gio 23 maggio 2024 alle 20:30 / Fonte: Luca Esposito per TMW
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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