L'ex calciatore della Salernitana Roberto Merino è intervenuto in diretta sulla pagina Facebook "Il Giro Granata in 100 Giorni". Queste le sue dichiarazioni: "Salernitana? Sensazioni indescrivibili e sentimenti contrastanti, non è semplice sintetizzare con una risposta due anni vissuti in una piazza calorosa che mi ha dato la possibilità di crescere come uomo e come atleta. Mi chiedono sempre del gol da centrocampo all'Albinoleffe. Ho controllato il pallone rubandolo a Gabionetta, ho visto subito che il portiere era fuori dalla porta e, con un pizzico di fortuna, è uscita fuori una rete strepitosa che ha dato molto morale alla piazza in ottica salvezza. Quando arrivai non conoscevo neanche una parola d’italiano ma conoscevo il calcio italiano e sapevo che arrivavo in una piazza molto calorosa e passionale. Mi impegnai in allenamento e nonostante non giocassi i tifosi mi hanno sempre sostenuto. Sono il vero dodicesimo uomo in campo, mi hanno aiutato a non mollare e a farmi trovare pronto quando è arrivato il mio momento. Con Castori rapporto normale e rispettoso. Ero convinto di poter dare una grossa mano e di poter fare la differenza in quella rosa composta da buoni calciatori, però ero fuori dalle sue scelte tattiche. Nel 2009 ero ricercato da diverse squadre di A, B ed estero però io volevo continuare a giocare a Salerno. L'infortunio però sicuramente mi ha penalizzato ma non mi ha tolto la fame di dimostrare di continuare a essere meglio di prima. Sull'allenare i giovani del Torrione, sono del parere che l’alunno faccia la scuola mentre il docente può trasmettere la propria esperienza ed è quello che dico sempre ai miei ragazzi. Io ho vissuto diverse realtà giocando con calciatori anche importanti e provo a trasmettere questi valori ma soprattutto vorrei trasmettere la passione per questo sport partendo dalle cose più semplici come il sentire l’odore dell’erba del terreno di gioco e la socializzazione, provando a staccare un po’ dai social e dai telefonini. Dia? mi piace molto, giocatore che attacca la profondità, è veloce, può saltare l’uomo e può fare la differenza. Djuric invece mi ricorda Fava, calciatore che funge da punto di riferimento per l’attacco e ti apre gli spazi ma faccio fatica a intravederlo in un eventuale gioco propositivo. Ritiro in Turchia? Io mi allenerei al freddo perché il campionato si giocherà con queste temperature in questa stagione, soprattutto in Nord Italia. Meglio quindi abituarsi fin da subito"

Sezione: News / Data: Dom 04 dicembre 2022 alle 11:00
Autore: Lorenzo Portanova
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