La trattativa Ribery nasce a metà agosto. La Salernitana è sulle tracce di Gerson Rodrigues (avessi detto), portoghese di nazionalità lussemburghese, poi finito in Francia al Troyes. Sembra fatta, invece la trattativa salta all’ultimo giorno. Intanto Ribery fa sapere a Davide Lippi, che insieme al suo storico procuratore, Migliaccio, ne cura gli interessi, di voler restare in Italia. Angelo Fabiani, diesse della Salernitana, si informa, Ribery ha sulle sue tracce Verona e Samp e chiede garanzie, tecniche e economiche, Fabiani rassicura e dice a Lippi: "Fagli vedere i video del nostro tifo, della nostra curva". Ribery vede e si convince, ancora di più quando l’offerta gli viene aumentata a un milione e mezzo per una stagione. Così, il 6 settembre, il vicecampione del mondo firma con la Salernitana e da quel momento compare in formazione in mezzo (con tutto il rispetto) ai Di Tacchio, Schiavone, Zortea e compagnia. 

Cedric Gondo, 25 anni, attaccante, una passione per Paulo Coelho e il pianoforte, un passato nelle giovanili della Fiorentina, tanta gavetta e un impatto con la A "che è stata come mi aspettavo: tosta. Agli altri basta una palla per far gol, noi ne dobbiamo avere a disposizione dieci", parla del suo prestigioso compagno di squadra con sincero stupore."Non avrei mai creduto di allenarmi con lui. Ribery aiuta tutti noi: in allenamento ci stimola, ci dice di stare sul pezzo e ci sgrida quando sbagliamo un passaggio, ma lo fa per il nostro bene. Cerchiamo tutti di rubargli qualche segreto, a cominciare dal modo di colpire e controllare il pallone, ma va preso a esempio soprattutto per la mentalità. È umile, scherza tanto, e questo ci aiuta soprattutto in un momento difficile come questo. La prima sera ci ha invitati tutti a cena. Quando ho saputo che stava per arrivare, nella mia testa già mi facevo i film pensando a quello che avrebbe mostrato del suo repertorio. Mai mi sarei aspettato di allenarmi con uno così. Mi ha fatto vedere il suo ultimo gol col Bayern: “Tanta roba, eh? Magari tornassi quello di una volta”, ha detto ridendo". Ma nello spogliatoio qualcuno si permette di fargli gli scherzi? "Sì, ma roba innocente, tipo nascondergli la borraccia. Non se la prende, non ti fa mai pesare di essere Ribery. Parole in dialetto Una, quando chiama il magazziniere: uaglio’, uaglio’"

Sezione: News / Data: Dom 05 dicembre 2021 alle 19:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport - Sportweek
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print