I pullman che riportano i tifosi granata dalla pancia del Ferraris al casello dell’autostrada costeggiano il lungo Bisagno. È uno dei due fiumi che attraversa Genova, che tante volte ha fatto danni come cantava De André in “Dolcenera”. La siccità lo ha reso così vuoto che è diventato terreno per i cinghiali: la loro apparizione è un lampo nel grigiore del pomeriggio genovese. Un grigio che domina il cielo, che spegne gli ardori in campo ma non l’entusiasmo sugli spalti.La Sampdoria, un anno dopo il colpaccio di Pasqua, è ultima, con 200 milioni di debiti sul groppone e incapace di segnare in casa ma i buchi sugli spalti sono pochi. La gradinata sud non ha uno spillo libero, né per le persone che cantano né per le bandiere che sventolano senza sosta. Ma il settore ospiti non è da meno: dopo gli appelli della curva e la sensazione, soprattutto in casa, che quantità non faceva rima con qualità oggi è giunto un segnale importante. Chi ha partecipato alla corsa per il tagliando non ha voluto solo esserci ma dimostrarlo, fare davvero la differenza e oggi ha vinto la volontà.Si è rivista una luce, una carica e una sintonia tra tutte le parti che restituisce qualcosa anche alla squadra. Tifosi e giocatori si applaudono a vicenda: sanno che si può fare sempre meglio ma questo è lo spirito giusto. Quello che serve per portare la maglia granata verso la salvezza, quel porto sicuro che si chiama “terzo campionato di fila in serie A”. Se ai 2500 di oggi si aggiungerà uno zero, fatto della fame e della grinta dell’Arechi, si potrà riprendere in mano il filo con i sogni, spezzato a Monza e non ancora ricucito del tutto.

Articolo tratto dalla pagina Salernitanalive

Sezione: News / Data: Dom 05 marzo 2023 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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