Un primo tempo con qualche difficoltà di troppo in costruzione, pur con l'alibi di un terreno di gioco pessimo e con il grande merito di aver reagito dopo lo schiaffo subito dopo appena 4 minuti. Una ripresa, invece, che ha consentito ai tifosi di vedere finalmente qualcosa del repertorio tipico di mister Raffaele. Una Salernitana modalità cantiere aperto riesce a sbancare Cosenza in rimonta e lo fa, stavolta, anche con qualche sprazzo di bel gioco e contro un avversario che, nell'undici titolare, schierava otto calciatori provenienti dal campionato di serie B. Quando si giudica la prestazione dei granata, non bisogna mai dimenticare due aspetti essenziali.

Anzitutto che siamo in serie C e il "bel gioco" è merce rara. In secondo luogo che stiamo parlando di una rosa totalmente rinnovata, che lavora assieme da un mese e mezzo e con calciatori arrivati alla spicciolata e che devono trovare la miglior condizione. Proprio per questo è fisiologico concedere qualcosa in ripartenza, visto che il terzetto difensivo fatica a giocare d'anticipo e ad accorciare sulle preventive quando in avanti si perde palla.

Anche il centrocampo, per 45 minuti, ha fatto fatica. Knezovic sembrava un pesce fuor d'acqua, Capomaggio non riesce ad entrare in partita quando è costretto ad abbassarsi a protezione della retroguardia (suo un grande salvataggio a centro area sul risultato di 1-1), Varone ha svolto un lavoro oscuro e prezioso in marcatura su Garritano e Florenzi perdendo inevitabilmente lucidità in impostazione. Nella ripresa, con l'ingresso di Ferrari al fianco di Inglese, la Salernitana ha fraseggiato in modo diverso.

Il capitano veniva a prendere palla a metà campo e smistava per gli esterni, Ferrari andava in profondità attirando l'attenzione di due centrali difensivi del Cosenza e mezzali e "quinti" avevano la possibilità di entrare in area di rigore con il classico movimento senza palla che, al 60', stava per comportare la doppietta di Villa. Anche il gol su palla inattiva è frutto di uno schema provato in allenamento, con De Boer (meglio da subentrante che da titolare, per ora) che ha sfornato il secondo assist decisivo per Inglese dopo quello in coppa Italia.

Nel finale di sofferenza va tenuto conto del calo fisico della difesa (ma senza correre pericoli), con Liguori e Ferrari che hanno dato un grosso contributo nella metà campo granata rincorrendo l'avversario e procurandosi anche l'espulsione di Garritano. Niente di eccezionale, sia chiaro. Ma almeno si intravede qualche spiraglio per guardare al futuro con ottimismo.

Sezione: News / Data: Mar 02 settembre 2025 alle 15:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print